Con l’esonero è tempo di bilanci: l’esperienza di Thiago Motta sulla panchina della Juventus parla chiaro.
L’avventura di Thiago Motta sulla panchina della Juventus si interrompe ufficialmente oggi, dopo la decisione della società di salutare il tecnico italo brasiliano. La società ha preso consapevolezza della sua decisione nei giorni successivi alla sconfitta con la Fiorentina, partita che avrebbe dovuto accendere la rabbia e l’orgoglio di un allenatore che non sembrerebbe aver sposato con il giusto atteggiamento la causa bianconera. Così gli zebrati hanno scelto Igor Tudor, che conosce bene la Vecchia Signora.
Una storia finita prima del tempo
Le sconfitte che hanno costellato i brevi mesi di carriera da allenatore della Juve sono state fatali per Thiago Motta, informato telefonicamente dalla dirigenza della scelta di voler interrompere ogni rapporto con effetto immediato. Una prospettiva che fino a qualche giorno fa l’ex Bologna neanche immaginava, soprattutto alla luce delle dichiarazioni di Cristiano Giuntoli.
Il Football Director bianconero avrebbe rinnovato davanti alle telecamere la fiducia a Motta, salvo poi rendersi conto che qualcosa ormai si era rotto. Anche il rapporto con molti giocatori sembrava essere ai ferri corti, tanto da invocare un cambio di rotta immediato con la speranza di poter conquistare l’unico obiettivo stagionale rimasto: la qualificazione in Champions League.
Così il vero compito che spetta a Tudor sarà proprio quello di dare alla Juventus ciò che le resta. E dall’eventuale conquista del posto in Champions passa anche la permanenza per un altro anno del croato alla panchina bianconera – salvo cambiamenti previsti in un’estate concitata come quella che si prospetta.
I dati non perdonano Thiago Motta
Con i rapporti definitivamente conclusi, per la Juve è arrivato il tempo del bilancio conclusivo sull’esperienza di Thiago Motta alla guida dei bianconeri. Non arrivano buone notizie, né sul campo né sul fronte economico.
Soltanto due allenatori, secondo Opta, hanno fatto peggio dell’italo brasiliano nella storia della Vecchia Signora. Con Thiago Motta la Juventus ha vinto solo 18 dei 42 match (i restanti: 17 pareggi e 7 sconfitte) tra tutte le competizioni disputate, il 43%; fra gli allenatori che hanno avuto almeno 40 panchine in bianconero, solo Luigi Delneri (40%, 20/50) e Sandro Puppo (24%, 15/62) hanno messo a segno una percentuale di successi inferiore dal 1929/1930.
Un dato incontrovertibile e che condanna l’ormai ex tecnico della Juventus ad essere fra i più deludenti della recente storia del club. Nonostante il grandissimo entusiasmo ottenuto in estate a pochi giorni dalla presentazione al suo nuovo popolo di tifosi.
