L’importanza capitale del fattore psicologico

Scontro cruciale? No. Partita chiave per lo scudetto? Nemmeno. Partita normale, allora? Neanche. Juve-Roma non può essere classificata in nessuno di questi tre modi, ma è una partita che ha la sua importanza. Per forza, perché si affrontano le prime due della classe, che hanno battagliato per lo scudetto negli ultimi anni. Ma il valore di questo Juve-Roma non sta soltanto nella classifica – che parimenti è rilevante – quanto soprattutto nel fattore psicologico.

LE CRITICHE ALLA JUVE E LA SUPER ROMA

Diciamocelo chiaramente: la Juve non gioca assolutamente bene. O meglio, è quello che dice la critica. Si può essere d’accordo e in disaccordo, ma i bianconeri, in questi mesi, hanno ricevuto tantissime critiche. I risultati arrivano, ma il bel gioco dov’è? E il calcio champagne? E i 3-0 a ogni partita? No, meglio la Roma. E poco importa che i ragazzi di Spalletti, nonostante giochino un calcio che piace a tutti, arioso, votato all’attacco, non siano mai stati in grado di acchiappare la Juve dall’inizio di questo campionato. L’importante è il “gioco”, un fattore astratto, che nessuno riesce a identificare e a quantificare bene. Gioco significa spettacolo? Oppure significa squadra schierata bene in campo che riesce quasi (non esiste la perfezione) sempre a vincere le partite? Non lo abbiamo ancora capito.

PERIODO POSITIVO

La Juve arriva a questo Juve-Roma in un periodo positivo. La batosta di Genova era arrivata dopo la vittoria di importanza capitale a Siviglia, una vittoria che ha regalato un sorteggio molto agevole contro il Porto per gli ottavi di Champions. Poi le vittorie con Atalanta e nel derby, intramezzate dal 2-0 contro la Dinamo Zagabria. I due successi in campionato hanno avuto un minimo comune denominatore: una Juventus convincente. E, per il discorso precedente, non sappiamo se si sia visto il fantomatico “bel gioco”, ma si è vista sicuramente una squadra che è riuscita a vincere e a convincere.

DISTRUZIONE PSICOLOGICA

Sì, il termine potrebbe apparire molto forte e poco incline alla verità. Ma è così. Juve-Roma arriva in un periodo molto importante, e può avere un ruolo fondamentale per la lotta scudetto. Battere la Roma significherebbe tante cose per i ragazzi di Allegri: allungo in classifica a +7, una distanza quasi abissale, in primis; chiaro messaggio al campionato, in secondo luogo. Ma il terzo, più bonucci-roma

importante, sarebbe di natura psicologica: annienterebbe le velleità di vittoria delle rivali. Un’altra vittoria, allo Stadium, vorrebbe dire che, per vincere, le altre debbano aspettare che la Juventus si ammazzi da sola. Significherebbe dire che, nonostante il “bel gioco” e nonostante tutte si proclamino alla pari e non inferiori alla Juve, non c’è niente da fare, perché alla fine il risultato è sempre lo stesso.

Non la partita-scudetto, non una partita normale: Juve-Roma è la partita in cui bisogna sancire la distruzione psicologica delle rivali e lanciarsi ancora di più, qualora ce ne fosse bisogno, verso il sesto scudetto consecutivo, la storia che diventa leggenda.

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