Evra va al Marsiglia, la Juventus lo saluta a suo modo

Zio Pat è andato via, tra mugugni e dispiaceri, ma è innegabile l’apporto, sia in termini di prestazioni, soprattutto durante la prima annata, sia per peso nello spogliatoio, come dopo la sconfitta contro il Sassuolo, che ha saputo dare alla causa bianconera. Quando se ne va un leader non è mai facile accettarlo, ma la Juventus ha visto passare tanti giocatori: la sua forza è stata sempre quella di rimanere uguale a prescindere dai propri componenti. Ecco, di seguito, riportato il saluto della società sul proprio sito ufficiale:

Termina l’avventura di Patrice Evra in bianconero. Il giocatore francese proseguirà la sua carriera nell’Olympique Marsiglia, cui è stato ceduto a titolo definitivo.

Quando, due anni e mezzo fa, Patrice sbarcò a Torino, si capì subito che alla Juventus non era arrivato un giocatore come gli altri.

Esperienzainternazionale,leadership, capacità di affrontare anche le sfide più importanti con ilcarismache pochi calciatori possono vantare di possedere, sommate ovviamente a una grandeclassein campo.

Queste sono solo alcune delle caratteristiche che, fin da subito, Evra ha dimostrato in bianconero: in due anni e mezzo, Pat ha messo insieme in tutte le competizioni 82 presenze, per un totale di quasi 7 mila minuti, quasi tutti sulla fascia sinistra del campo. Tre gol, sette assist, ma soprattutto 202 cross su azione, 76 occasioni create, 301 possessi recuperati e 122 intercetti.

Sono numeri di un campione, ma i numeri da soli non sono sufficienti a raccontare Evra.

Già, perché Patrice si è affermato fin da subito come uno dei leader dello spogliatoio: ricordiamo tutti alcune suefrasicelebri, come questa: «Se non scendessi in campo per vincere sempre chiederei al Mister di non farmi giocare», oppure ancora le parole dopo quel Sassuolo-Juve nell’autunno 2015, quando insieme a Capitan Buffon, suonò letteralmente la carica, dando il via a un ciclo di vittorie straordinario.

Unleader, si, ma sempre colsorriso: il suo «I love this Game» è diventato una sorta di mantra, per tutti. Una perfetta sintesi del suostile, del suoamoreper il calcio e della sua voglia di dare ilmassimo, senza rinunciare mai a un pizzico didivertimento.

Buona fortuna, Pat, e grazie di tutto.”

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