L’Inter non se la passa benissimo, almeno dal punto di vista finanziario. L’ingresso in società di Erick Thohir avrebbe dovuto sistemare le cose, ma al momento i risultati tardano ad arrivare: colpa di una gestione sportiva negativa, che ha fallito gli obiettivi prestabiliti. E, ora, la situazione s’è fatta complicata: c’è da trovare un nuovo socio, aveva anticipato la ‘Gazzetta’, e proprio il thailandese ha confermato lo scenario.
“Bisogna sfruttare le potenzialità della Cina, per questo ho chiesto a Goldman Sachs di vagliare eventuali partner“, ha detto. Il mercato orientale è quello a cui si guarda con maggiore interesse, forti sia della popolarità dell’Inter nella zona che degli accordi commerciali di Pirelli – che continuerà a essere main sponsor – con soci cinesi, ma non ci sono ‘confini’ entro i quali trovare nuovi capitali.
L’imprenditore thailandese, entrato in società con un aumento di capitale da 75 milioni di euro, ha più volte dimostratoil suo intento: fare dell’Inter una società che possa auto-finanziarsi, senza mettere troppo mano al portafogli, arrivando magari pure a guadagnarci (con una eventuale cessione?). E, perciò, il debito consolidato di 417 milioni – per la maggior parte, contratto con banche – non lascia dormire sogni tranquilli: è necessaria una nuova immissione di liquidità, ma da parte di chi?
Moratti non ha escluso un ritorno alla presidenza, ma è difficilmente ipotizzabile un investimento tanto importante. Thohir, quindi, conta di trovare e convincere un nuovo partner: scalata azionaria e più potere nel cda, questa sarebbe la proposta che il presidente nerazzurro ha in mente. Arenatosi il progetto stadio, con il solo rifacimento della Pinetina in cantiere, è quanto di più possa offrire.
Per il momento, sono in programma degli incontri per decidere il futuro finanziario della società. La prossima settimana ci sarà un faccia a faccia tra Moratti e Thohir, che parlerà anche con i suoi collaboratori e con lo stesso Roberto Mancini. La vicenda Etihad lo ha infastidito e c’è la volontà di ribadire la necessità di raggiungere almeno la Champions League: ne va del progetto di risanamento, che potrebbe bloccarsi a fronte dei mancati introiti derivanti dalla massima competizione europea.
Il terzo posto è l’obiettivo minimo da raggiungere, anche per una questione di maggiore appeal internazionale. Che, inevitabilmente, farebbe vendere meglio e più facilmente le quote societarie. Viceversa sono da mettere in programma delle cessioni importanti: il nome più caldo è quello di Brozovic, ma non sono da sottovalutare gli interessi esteri per Handanovic e Icardi.