Brutto episodio andato in scena al termine della gara tra Juventus e Manchester City: insulti razzisti per il calciatore del club inglese.
La Juventus torna grande e vince contro il Manchester City. Una vittoria importantissima per la squadra di Thiago Motta, ora ad undici punti in classifica e in piena corsa per l’accesso diretto agli ottavi di finale di Champions League. Situazione opposta per gli uomini di Pep Guardiola, nel pieno di una crisi senza precedenti e pericolosamente al ventiduesimo posto della classifica.
La sconfitta di ieri non è però l’unica brutta notizia della serata per il capitano dei Citizens, Kyle Walker. Il difensore inglese, protagonista di un avvio di stagione deludente, è stato vittima di insulti razzisti da parte dei suoi tifosi, con il club inglese che ha voluto denunciare l’accaduto.
Juventus-Manchester City, insulti razzisti sui social per Walker: la denuncia del club
Brutto episodio quello avvenuto nelle ore successive al match di Champions League andato in scena all’Allianz Stadium. Attraverso un comunicato ufficiale, il Manchester City ha voluto esprimere piena vicinanza nei confronti di Kyle Walker che, secondo quanto riferito dal club inglese, sarebbe stato vittima di ripetuti attacchi sui social dopo la partita contro la Juventus. Questa la nota ufficiale rilasciata dalla società:
Il Manchester City condanna fermamente gli insulti razzisti di cui Kyle Walker è stato oggetto sui social in seguito alla partita di ieri sera. Ci rifiutiamo di tollerare discriminazioni di qualsiasi tipo, indipendentemente dal fatto che avvengano negli stadi o online. Offriremo a Kyle il nostro pieno sostegno in seguito al trattamento disgustoso che ha ricevuto.
Il giocatore ha pubblicato i commenti offensivi ricevuti in provato chiedendo che Instagram e le autorità intervengano per evitare che tutto questo possa accadere: “Nessuno dovrebbe essere soggetto del tipo di razzismo e minacce che ho ricevuto online dall’ultima partita. Instagram e le autorità dovrebbero impedire che ciò accada per il bene di tutti coloro che soffrono di questo. Non è mai accettabile“.