Juventus-Fiorentina, il dato condanna Allegri: mai così male

La Juventus di Massimiliano Allegri torna alla vittoria e ad agguantare i tre punti dopo quasi un mese e mezzo di black-out. C’è un dato che testimonia che la crisi potrebbe ancora non essere finita.

Basta un gol alla Juventus per ritrovare il sorriso. Il gol di Gatti al 21° minuto arriva in un momento in cui la squadra bianconera stava spingendo tantissimo e in cui forse avrebbe meritato anche il doppio vantaggio, non arrivato anche per tanta sfortuna.

Un primo tempo arrembante, in cui la Fiorentina difficilmente è entrata in area di rigore bianconera, cercando la porta solo con tiri dai 25 metri. Al contrario, la Juventus pareva finalmente aver riacquisito quella consapevolezza che per larga parte del campionato l’avevano vista etichettata come ‘anti-Inter’.

Due gol annullati per fuorigioco, un reparto offensivo formato da Chiesa e Vlahovic mai apparso davvero in serata e scarsa concentrazione hanno concesso alla squadra ‘viola’ l’opportunità di rientrare in partita, arrivando a gelare lo Stadium sul mancino dipinto di Niko Gonzalez e sul quale Szczesny deve sfornare la miglior parata dell’anno.

Le statistiche non mentono, la crisi non è finita

Come testimoniato da Giuseppe Pastore su X tramite il suo profilo ufficiale, nella serata di ieri si è registrato il record negativo di possesso palla per quanto riguarda l’ultimo triennio di Allegri a Torino. Mentre prima del match, bisognava ritornare a Juventus-Chelsea (1-0, gol di Chiesa al 45′) per registrare 28% di possesso palla, contro la Fiorentina il dato parla chiaro, 25%.

Per la verità durante la partita si sono visti anche picchi di 20% o meno, ma nonostante questo la difesa – anche grazie ai miracoli di un eterno portiere – è riuscita a non concedere la rete ai toscani.

Juventus-Fiorentina, la parata di Szczesny su Niko Gonzalez
La monumentale parata salva risultato su Niko Gonzalez. (LAPRESSE) spazio.it

I tifosi sui social non sembrano interessarsi tanto alle statistiche del match, quanto al risultato, ribadendo ancora una volta a gran voce che vincere è l’unica cosa che conta.

Ma se quest’ultimo aspetto nel calcio ai grandi livelli non può essere obiettato, non è lontano dalla realtà nemmeno sottolineare come la crisi bianconera che pervade la Continassa da ormai fine gennaio – con data d’inizio Juventus-Empoli – sia tutt’altro che finita.

Per una Juventus che vuole chiudere una stagione difficile arricchendo la sua bacheca di un trofeo che farebbe comunque riassaporare il gusto della vittoria, serve eccome ritrovare un dominio di gioco e una ricerca di maggior continuità di prestazione durante il match.

Ora ad aspettare la Vecchia Signora c’è il derby della Mole, partita decisiva non solo per il dominio cittadino ma per dare credibilità ad una rinascita che per ora è ancora timida.

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