Pjanic: “Allegri grande tecnico, ho detto no alla Francia”

Pjanic intervenuto nel corso di un evento commerciale targato Randstad, ha raccontato le fasi salienti della propria carriera: “Sono nato in Bosnia ma sono venuto via molto presto. Per me era un sogno fare una grande carriera. Giocavo sempre con i più grandi, saltavo sempre le categorie e poi piano piano le grandi squadre hanno iniziato a seguirmi, a contattare la mia famiglia

BOSNIA –“Mio padre e mia madre se ne sono andati perché c’era la guerra. Mio padre giocava con una squadra, non ci lasciavano andare, non ci davano i documenti per lasciare il paese. Siamo andati 2,3,4 volte, poi è andata mia madre ed ha iniziato a piangere, piangevo anche io e alla fine ci hanno dato l’ok per lasciare il paese. Mio padre lavorava dalle 8 alle 4 e mia mamma dalle 4 alle 10. Quando mio padre tornava da lavoro andava a giocare con la sua squadra e mi portava con lui, per me è sempre stato un esempio come papà e come persona. Ha cresciuto una famiglia che se è andata da casa sua con tre buste in mano, senza niente, senza neanche sapere la lingua”.

CARRIERA –“Anche nelle difficoltà sono sempre riuscito a combattere per i miei obiettivi. So bene dove sono cresciuti i miei genitori e i miei nonni. Questo mi fa capire dove sono arrivato oggi”.

NAZIONALE –“Ho scelto la Bosnia anche se sul lato sportivo la scelta migliore sarebbe stata la Francia. Quindi ho detto no a Domenech, volevo essere un giocatore della Bosnia”

Altre dichiarazioni sulla squadra e su Allegri: “Ho sempre fatto i complimenti ad Allegri che su questo è stato eccezionale. Se riesci a vincere vuol dire che l’atmosfera del gruppo è giusta. Questa è una cosa complicata ma molto importante per un allenatore. Nel nostro vedo sempre massimo rispetto. Io ho sempre provato a migliorare ogni anno per stare tra i migliori centrocampisti al mondo”

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