Il pagellone della Primavera di SpazioJ – Si chiude con l’attacco e l’allenatore

Le pagelle di fine anno della Juventus Primavera giungono questa sera al loro definitivo compimento. Mercoledì è toccato alla difesa, ieri al centrocampo: oggi è il turno dell’attacco e dell’allenatore.
Simone Dinoi e Dario Lombardi presentano l’ultimo episodio del pagellone 2017/2018 dell’Under 19 bianconera.

IL PAGELLONE DELL’ATTACCO

Campos 5 – Oggetto misterioso. Si parlava un gran bene di lui ma fa enorme fatica a entrare nelle rotazioni dell’allenatore. Le volte in cui viene impiegato appare fumoso ed estraneo alle geometrie della squadra.

Del Sole 5 – Arrivato come il grande acquisto del mercato di riparazione, da lui ci si aspettava un salto di qualità importante in fase offensiva. Sono arrivate invece molte prestazioni sottotono, in cui l’ex Pescara non riesce a far vedere le sue qualità. Solo da aprile in poi riesce a sbloccarsi e a giocare come sa, ma questo non basta. Se il suo arrivo alla Juventus doveva essere un trampolino di lancio, l’occasione non è stata colta.

Galvagno s.v. – Solamente due apparizioni a gara in corso. Impossibile e ingiusto giudicare.

Jakupovic 7 – Un ingresso devastante: con lui in campo la squadra ha una velocità ed una qualità in avanti che prima mancava, e di cui si sentiva terribilmente la necessità. Un gran peccato gli infortuni che lo hanno tenuto fuori per parecchio tempo che non gli hanno però impedito di portare la squadra in semifinale con la rete a Roma. La domanda più scontata è: “se ci fosse stato da inizio anno?”.

Kulenovic 5 – Viene acquistato con un compito davvero ingrato: riuscire a sostituire Moise Kean. La punta croata veniva da una stagione al Legia Varsavia con otto reti in campionato e due in Youth League; ci si aspetta una prima punta capace sia di aiutare la squadra in possesso palla sia in fase realizzativa. I risultati però sono davvero deludenti: zero gol in campionato, Coppa Italia e Youth League. Vivrà il suo momento magico nella Viareggio Cup, segnando sei gol in sei partite, ma finita quell’esperienza, con gli arrivi di Jakupovic e Del Sole vede il campo col binocolo. Stagione davvero negativa per Kulenovic che, Viareggio a parte, non ha mai brillato.


QUI IL PAGELLONE DI DIFESA E CENTROCAMPO!


Montaperto 6 – Dal Canto dimostra di credere nelle sue qualità palla al piede puntando su di lui ben 29 volte. Lui risponde altalenando ottime prove (torneo di Viareggio degno di nota con 4 reti e un assist in 6 presenze) a qualche passaggio a vuoto. È necessario affinare fisico e concretezza nelle giocate, ma il funambolo classe 2000 ha tutto il tempo dalla sua.

Morachioli 6 – Quando subentra a gara in corso accende spesso i compagni con le sue accelerazioni portando grande vivacità. Nel corso della stagione non viene però quasi mai inserito dal primo minuto e questo è un limite su cui bisogna lavorare.

Olivieri 7,5 – Arrivato come possibile supporto per una prima punta di ruolo, si è presto conquistato, considerata anche la limitata competizione portata dai compagni di reparto, il ruolo di principale terminale offensivo a suon di gol. Annata molto prolifica e decisamente positiva nonostante le sue caratteristiche tecniche e fisiche necessitino di una sponda fisica su cui appoggiarsi. Di gran lunga il capocannoniere della squadra (15 reti in 33 presenze).

IL PAGELLONE DELL’ALLENATORE

Dal Canto 6,5 – Mercoledì ha chiuso ufficialmente la sua avventura alla guida della Primavera della Juventus. È stato criticato per i limiti del gioco della sua squadra e per i continui sbalzi di prestazione e risultato. Tutto giusto, ma è sacrosanto considerare, nel dare un giudizio complessivo, la qualità globale della rosa e l’assente zoccolo duro di un gruppo costruito nel mercato estivo. Youth League a parte, la squadra è stata eliminata ai rigori agli ottavi di finale di Coppa Italia dal Torino (vincitore poi del trofeo); ha perso, malamente, in semifinale alla Viareggio Cup contro la Fiorentina (finalista scudetto) ed è stata eliminata dall’Inter (campione d’Italia) nella semifinale scudetto.
Globalmente è difficile non dare un giudizio ampiamente sufficiente ad un tecnico capace di valorizzare al meglio quanto avuto a disposizione.

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