Mandzukic, una sola certezza: un guerriero per la vecchia signora

La partita di ieri con il Palermo si può definire una partita “maschia” sotto diversi punti di vista. Molto nervosismo in campo, e lo dimostrano i tre ammoniti dopo nemmeno un quarto d’ora, molta corsa e poche giocate degne di nota. Errori nei passaggi e negli appoggi notevoli da entrambe le parti, mentre il Palermo consapevolmente ha impostato la partita sui nervi, sull’agonismo, questo rimane un errore che la Juve di Allegri non deve fare, vista anche la netta superiorità dal punto di vista tecnico. In definitiva, possiamo dire che i tre punti di ieri peseranno più avanti, quando e se ci saranno tempi meno fortunati. La forza della Juve, e delle grandi squadre, è proprio questa, la capacità di vincere anche quando non lo merita.

MARIONE.Emblema di questo spirito combattivo e mai domo è sicuramente Mario Mandzukic. L’attaccante croato in tutte le sue partite ha una costante: la cattiveria. Quella agonistica, sia chiaro, anche se ieri si è lasciato andare ad un eccesso di nervosismo che gli è costato un’ammonizione ad inizio partita.

mandzukic-higuain-juve-estulanza-2016-17-750x450Mandzukic, però, nonostante tutto e al di là di tutto, non fa mai mancare il suo apporto alla causa bianconera, e ieri con il Palermo anche il pipita ha corso tanto e si è sacrificato per la squadra soprattutto dopo che è rimasta in 10 per l’infortunio di Asamoah.

Proprio negli ultimi minuti, Mandzukic si è reso protagonista di due interventi, uno dei quali decisivi, nell’area di rigore di Buffon, sventando un pericolo come un difensore qualsiasi. Proprio questa sua capacità gli permette di guadagnare la stima e il rispetto dei compagni e lo rende un elemento prezioso per il mister Massimiliano Allegri.

OCCASIONI.Però sia chiaro, Mandzukic è un attaccante, e come tutti gli attaccanti che si rispettino vive per il gol. L’attaccante croato è l’uomo dei gol pesanti, quest’anno però il suo ruolo sarà diverso. Non più perno imprescindibile dello scacchiere tattico di Allegri, ma prima alternativa ad Higuain. La partita con il Palermo ha sottolineato anche la poca fortuna che Mario ha con il gol ultimamente. Prima, dopo un magistrale assist di Khedira, a tu per tu con Posavec si fa ipnotizzare dal portiere croato del Palermo. Poi un grande tiro a volo, potente ma centrale, verso la porta del portiere rosanero che si rende protagonista di un’altra ottima parata. Infine il gol annullato a Mandzukic per fuorigioco, il suo tap in sotto porta su cross da calcio piazzato. Peccato che dietro di lui e in posizione regolare ci fosse Alex Sandro, anche in una posizione più comoda per calciare visto che l’attaccante croato ha messo in rete con una scivolata. Difficile vedere in quella circostanza il compagno piazzato meglio, circostanza a cui si aggiunge la fame di gol che l’attaccante croato ha in questo momento.

La partita di Palermo conferma quella che è stata una costante già nell’ultima stagione. I gol non saranno molti, quest’anno diminuiranno anche i minuti, ma ogni volta che la vecchia signora avrà bisogno del suo guerriero lui ci sarà, senza dubbio.

Aristide Rendina

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