Un tema in bianco e nero – Una settimana d’altri tempi

Finalmente si torna a riassaporare il gusto dolce delle ultime stagioni: vittoria col Milan al sabato, vittoria col Manchester City e primato nel girone di Champions al mercoledì. Due vittorie che hanno una genesi completamente diversa, ma il risultato comune di risollevare l’umore a tutto l’ambiente.

LA CONFERMA DELLA SEMPLICITÀ – La partita col Milan è stata ancora piuttosto mediocre: la lentezza del gioco juventino, accoppiata ad una sistemazione tattica molto difensiva dei rossoneri ha prodotto un andamento lento piuttosto noioso. Marchisio, playmaker un po’ per forza, soffre il pressing che il Milan gli ha riservato e rimane ininfluente sul gioco. La Juve ci prova, ma senza guizzi. Non c’è Morata, Mandzukic stenta e Dybala si dimena ma ha poche occasioni. Finchè una d’oro non gli arriva sull’inedito asse Pogba – Alex Sandro e la Joya, da campioncino qual è, la trasforma in tre punti pesantissimi che danno il sorpasso sul Milan. La conferma della semplicità del calcio: i giocatori bravi devono giocare sempre. La vittoria stentata ha scatenato una spropositata ondata di critiche ad Allegri, che in realtà Dybala lo fa giocare quasi sempre, e forse scomodato paragoni un po’ pesanti (Dybala meglio di Tevez lo potrà diventare, ma per ora lasciamolo crescere).

RIVINCITA EUROPEA – La testardaggine del coach livornese ha però in serbo una rivincita dalle proporzioni enormi per la settimana a venire. Morata e Cuadrado non erano in panchina per riposarsi in vista del City, ecco di nuovo in campo la coppia Dybala – Mandzukic. E il croato che sabato aveva fatto storcere il naso a tanti, sembra un ira di Dio al mercoledì. Segna di forza (ancora lo schema Pogba – Alex Sandro, arma nuova), spara subito dopo una bordata che Hart intercetta miracolando, ma soprattutto non lascia un secondo per pensare ai difensori avversari quando provano a ripartire. E attenzione che la squadra milionaria del centro Inghilterra vale certamente più del Milan di questi tempi. Ma è la Juve ad essere cambiata: grinta, velocità, pressing e qualità non banali. Con questi ingredienti lo Stadium torna ad essere il fortino che conoscevamo e probabilmente il pensiero Barcellona lo lasciamo almeno per ora alla Roma che dal Camp Nou è tornata con il morale a pezzi. Le squadre di calcio non possono mai essere la copia di un’altra. E anche se quest’anno il gioco è oggettivamente meno spettacolare della passata stagione questa Juventus forse può trovare, mantenendo ritmo e voglia, un’altra via per il successo. Della serata di Champions rimane solo un piccolo dubbio. Marchisio è forse troppo condizionato dal “dovere” di diventare un vero regista e poco convinto di riuscirci. Errori di troppo a centrocampo da parte sua. Forse qui una aggiustatina mirata sul mercato di Gennaio può davvero aiutare.

Salvatore Arpaia

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