Juve, meglio con o senza Mandžukić?

Mario Mandžukić è una pedina fondamentale per il sistema di gioco di Max Allegri. Il croato non può, però, disputare tutte le partite della stagione anche perché non sarebbe incisivo senza il dovuto riposo.

Con la sua assenza il peso in attacco diminuisce moltissimo e gli interpreti che vanno in campo adottano uno schema tattico diverso, più funzionale. Ieri è toccato a Bernardeschi e Dybala che, nel supportare Higuain, hanno cercato il varco nella difesa del Cagliari attraverso scambi stretti e rapidi.

Dunque, cosa cambia nell’interpretazione della partita quando gioca il croato e quando no?

Con Mandžukić

Innanzi tutto, a cambiare è il rinvio di Szscesny (o Buffon). Il calcio del portiere è sempre diretto verso il possente croato che, staccando di testa o controllando di petto, fa utili sponde per i compagni e alimenta il gioco.

In fase offensiva, sempre grazie all’altezza di Mandžukić, c’è un’alternativa in più. La classica palla in mezzo, soprattutto se non ci sono spazi per penetrare, non è poi così inutile. L’attaccante è il pericolo numero uno ed il destinatario dei cross di Alex Sandro e compagni.

Invece, difensivamente, la tenacia e lo spirito di sacrificio del croato sono conosciute ormai da tutti gli addetti ai lavori. Mandzu insegue l’avversario fino alla propria area di rigore, riuscendo spesso a recuperare il pallone. Guerriero.

Senza Mandžukić

Quando Mandžukić non gioca, la Juve schiera l’attacco “piccolo“. Costa, Bernardeschi, Dybala e Cuadrado si contendono la titolarità dietro a Higuain. La squadra ne guadagna in velocità, infatti si punta di più sul fraseggio e sui passaggi filtranti per mandare in porta i compagni.

Ieri, sia a causa dell’ottima difesa del Cagliari che dello scarso rendimento dei nostri, ciò non è accaduto. Dopo un inizio brillante di partita, colpendo anche due legni, gli attaccanti sono andati a sbattere contro un muro. Di certo Allegri non ha gradito i numerosi dribbling tentati dai suoi, alla ricerca del gol.

La mancanza di grinta negli interventi in alcuni tratti del match e, soprattutto l’infortunio di Dybala, hanno indotto il tecnico bianconero a schierare Mario. Il numero 17 ha fatto il suo, ma si è notata la stanchezza e il bisogno di recuperare.

Dunque, una Juventus senza Mandžukić è sicuramente un’alternativa di spessore, vista la caratura dei giocatori a disposizione. Con il passare del tempo e l’aumentare dell’intesa tra i trequartisti, sarà anche un’opzione molto più efficace.

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