Juventus, serve testa e Marchisio: chiaro Max?

Fa male. Perdere all’ultimo istante poi inevitabilmente ne fa ancora di più. Ma bisogna essere onesti. Non si è giocato daJuventus. Si è arrivati a crederci fino in fondo grazie alla classe diDybala. L’argentino con due calci da fermo ha regalato speranza ai bianconeri prima del finale tutto biancoceleste. LaSupercoppa finisce tra le mani dellaLazio che festeggia nel suoOlimpico. LaVecchia Signora si lecca le ferite dopo un’altra finale persa.
Eppure c’è la netta sensazione che questa notte poteva andare diversamente.

Juventus, 4-2-3-1 non sostenibile! Almeno per ora

Perdere contro la squadra più forte del mondo ci può stare. Perdere contro laLazio in questo modo, proprio no. Dopo la sconfitta diDoha a dicembre,Madama vede un’altraSupercoppa terminare tra le mani degli avversari.
MassimilianoAllegri ha scelto di schierare tutti i protagonisti della scorsa stagione, nessun volto nuovo nonostante l’ingente campagna acquisti. Stesso discorso che vale per il modulo. 4-2-3-1 con una mediana composta daMiralem Pjanić eSami Khedira. I due però appaiono in grave ritardo di condizione, così comeBenatia e Mandžukić. Risultato? UnaJuventuspraticamente spaccata in due e senza filtro a centrocampo. Ed è qui che gli uomini di SimoneInzaghi hanno vinto la sfida grazie ad una prestazione sontuosa diSergej Milinkovic-Savic. Oltre all’ordine in mezzo al campo però è mancato il mantra recitato quasi ossessivamente dal mister bianconero:CalmaeTesta. Perché in fondo si era riusciti a recuperare due gol. Ma è mancata latesta giusta, perché subire un gol del genere al minuto 93 è qualcosa di imperdonabile.

Fare di necessità virtù: Claudio Marchisio

In attesa del colpo a centrocampo, ribadito anche nel pre gara da GiuseppeMarotta, laJuventus può ovviare al problema. Come? Affidandosi ad uno degli uomini più importanti della rosa bianconera: ClaudioMarchisio.
Sarebbe servito come il pane ilPrincipino in questa finale. I bianconeri hanno dimostrato difficoltà nell’impostare l’azione dal basso e hanno lasciato troppe praterie nella zona nevralgica del campo. Con la presenza delPrincipino molto probabilmente avremmo potuto assistere ad un’altra gara. Non bisogna dimenticare che fu proprioMarchisio a ricoprire il delicato ruolo lasciato vuoto dalla partenza di AndreaPirlo. Non bisogna dimenticare che il numero 8 bianconero ha qualità di leadership che in una gara secca possono essere fondamentali.
Dopo una stagione ad intermittenza dovuta al post infortunio, il volto diMarchisio è quello da cui ripartire. Perché mai come in questo momento così delicato c’è bisogno di fare necessità virtù!

'); }); return; }, add : function(_this){ var _that = jQuery(_this); if (_that.find('p.cpwp-excerpt-text').height()