Operazione rinnovi: due senatori bianconeri nel mirino di Marotta

La Juventus è tornata grande in Italia e in Europa grazie anche alla generazione post-Calciopoli dei senatori: da Buffon a Del Piero, passando a Nedved e Chiellini, finendo con Bonucci e Trezeguet, tanti sono stati gli uomini simbolo della squadra bianconera. Due personaggi poco sponsorizzati e, a volte, bistrattati, ma in realtà fondamentali alla rinascita della Vecchia Signora, sono Andrea Barzagli e Patrice Evra, in scadenza di contratto e dal futuro incerto.

BARZAGLI, DALLE STALLE ALLE STELLE –Barzagli è arrivato nel momento più buio della Juventus post-Calciopoli. Acquistato per soli 500.000 euro, dava l’idea di un giocatore finito e, i primi mesi, sembravano confermare i giudizi negativi. Poi, però, con l’arrivo di Conte tutto è cambiato: Barzagli è tornato in forma e, insieme a Bonucci e Chiellini, costituisce da 5 anni l’ormai famosa “BBC” del reparto difensivo bianconero.

EVRA, ESPERIENZA DA VENDERE –Patrice Evra, invece, è arrivato già in una Juventus vincente dopo la scadenza del contratto con il Manchester United. Nonostante sia arrivato solo nell’estate del 2014, Evra, per la sua personalità e la sua esperienza in campo europeo, è diventato subito uno dei leader della squadra e, a riprova di questo, fondamentale è stato il suo discorso fatto ai nuovi arrivati nella sconfitta post-Sassuolo per ricompattare il gruppo.

LA SITUAZIONE – Le situazioni dei due calciatori sono diverse: Barzagli ormai va per i 35 anni e sta iniziando a sentire il suo ruolo da titolare messo in bilico da Rugani; Evra, invece, nel 2014 ha firmato un contratto a breve termine per poter poi chiudere la carriera in Francia o in Inghilterra.

Quel che c’è di sicuro è che mister Allegri e tutti i tifosi bianconeri vorrebbero vedere i due ancora con la maglia bianconera addosso per l’importanza che hanno nella rosa. Adesso la palla passa alla società, che deve formulare una proposta di rinnovo, e ai due giocatori, i quali si trovano benissimo a Torino e sembrano indecisi. Mancano ancora 10 giorni, tempo ce n’è

Simone Calabrese

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