La Juventus ed il bicchiere mezzo pieno

Patrice Evra, ragazzo intelligente, disincantato ed esperto conoscitore del calcio europeo, nella sua disamina nel post partita di Juventus-Lione, ha fatto sì autocritica, ma ha voluto vedere il bicchiere mezzo pieno. Come in effetti è.

Un campionato da controllare

Molte cose sono state dette di questa Juventus, che ha lapipapoca fame, che il centrocampo non gira, che i nuovi innesti non hanno aiutato il bel gioco tanto atteso dalle parti di Vinovo. Certo, è giusto fare autocritica, ma senza dimenticarsi di dove siamo.
Allo stato attuale delle cose, la Juventus guida il campionato italiano con quattro punti di vantaggio con la seconda, ha appena dato una spallata morale alle inseguitrici battendo il Napoli e ha la miglior difesa ed il secondo migliore attacco.

A questo aggiungiamo che Higuain sta segnando come ci si aspettava da lui e ci sono state risposte importanti da elementi come Cuadrado e Alex Sandro. Bisogna quindi dare a Cesare ciò che è di Cesare, puntualizzando quindi che, anche se il gioco continua a latitare,come gli interpreti del centrocampo, la Juventus sta mantenendo saldamente la sua leadership in campionato a dispetto degli attacchi delle inseguitrici.

Una Champions difficile, ma non impossibile

Leggermente diversa è la storia per la Champions League perchè sì, il Siviglia ha superato i bianconeri nella classifica del girone, ma quella di Sampaoli è una squadra alla portata dei bianconeri (che vincendo lo scontro diretto metterebbero più di un piede negli ottavi). Inoltre la Juventus può contare sul ritorno in casa contro la Dinamo Zagabria, ultima nel girone a zero punti e zero gol fatti in quattro partite, mentre il Siviglia avrà lo scontro diretto coi bianconeri prima e all’ultima giornata affronterà il Lione fuori casa. Insomma, il calendario ci dovrebbe dare una mano.

“Ed il bel gioco?”

Al netto di tutti questi discorsi, i tifosi hanno un’altra grande premiraliooccupazione: il bel gioco.
Partiamo allora dal presupposto che storicamente, salvo campioni di livello mondiale che prendono per mano la squadra, una formazione gioca bene quanto funziona il centrocampo. Alla Juventus quello che doveva essere il faro, Pjanic, sta giocando col freno a mano tirato e anche qui dobbiamo fare delle considerazioni.
Una volta arrivato in un nuovo club con un modulo di gioco ben definito, ad ogni giocatore, anche ai più grandi, serve un periodo di ambientamento.

Inoltre, per entrare appieno nella tattica in questa fase è fondamentale la presenza di dei giocatori preesistenti che aiutino il nuovo arrivato in questo passaggio. Con la partenza di Pogba e l’infortunio di Marchisio, nessuno ha potuto aiutare nei primi mesi Miralem ad entrare negli schemi, visto che Khedira per ora gioca a corrente alternata ed il centrocampo è stato falcidiato da infortuni che ne hanno minato una stabilità. Ora, con il rientro di Marchisio, si spera che il centrocampo possa ritrovare una sua tranquillità,così che Pjanic possa ambientarsi definitivamente ed esplodere.

Quindi tutto sommato, contando le giuste e doverose autocritiche, aveva ragione Evra: il bicchiere è veramente mezzo pieno. E se Patrice ha fiducia nei suoi compagni, non vedo perché non dovremmo averla noi.

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