Allegri: “Da bambino amavo divertirmi. Vivere solo di lavoro non va bene!”

Massimiliano Allegriè stato intervistato dai colleghi del quotidiano spagnolo “El Pais”. Durante l’intervista il tecnico livornese, come riporta il sito Tuttomercatoweb, ha parlato dei suoi sogni e della sua carriera da allenatore e calciatore.

COSA SOGNAVO DA BAMBINO? – “Intanto mi piaceva cazzeggiare, siamo così noi di Livorno. E continua a piacermi, credo sia lo spirito giusto per affrontare le cose. Vivere solo di lavoro non va bene, perché perdi lucidità per gestire i momenti più complicati. Per questo la vivo tranquillamente, in un lavoro di responsabilità bisogna saper vivere le cose mantenendo una certa distanza. I primi anni a Livorno non potevo comprarmi nulla: quando mi pagavano, se mi pagavano, mi davano 500 mila lire. A Pisa, nel 1988, mi fecero un contratto equivalente a 15mila euro l’anno e mi comprai una Fiat Uno Diesel”.

I RAGAZZI DI OGGI – “Non si gioca più per strada perché è cambiata la società e non ci sono più spazi. Occorre ricostruire artificialmente le cose del passato e questo vale anche per le scuole calcio: dovremmo disporre di strumenti per costringere i ragazzi a pensare altrimenti vengono cresciuti come polli. Guardateli, non c’è comunicazione, tutto è attraverso il cellulare, trascorrono le giornate mandando sms e poi è chiaro che non ci sia un confronto e non si sia in grado di sopportare parole pesanti, arrivando a piangere”.

Orlando Aita (@OrlandoAita)

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