Road to Fiorentina-Juventus: storia di una rivalità

9 Febbraio 2018. Fiorentina-Juventus non sarà mai un match qualunque. La rivalità tra i Viola e i bianconeri, infatti, è una tra le più sentite d’Italia e ha radici antiche. Ogni volta che la squadra di Torino si reca a Firenze, infatti, il pubblico di casa è in fibrillazione e i calciatori gigliati mettono tutto in campo pur di portare a casa i 3 punti.

La prima avvisaglia di quello che sarebbe potuto essere un odio tra due società arrivò nel 1928. La Fiorentina era nata da appena tre anni e si presentò al Campo di Corso Marsiglia di Torino imbottita di dilettanti. I bianconeri, dal canto proprio, hanno la rosa che sarà la base per il primo quinquennio d’oro, cioè i cinque scudetti che arriveranno tra il 1930 e il 1935. E infatti si notò: 11-0 senza storie, senza pietà per i Viola.

Ma in realtà, lo spartiacque è rappresentato sicuramente dal finale thriller di stagione 1981-1982. Dopo una grande cavalcata, la Fiorentina di Giancarlo De Sisti sogna la vittoria del tricolore. Tutti i sogni svaniscono all’ultima giornata, quando i gigliati, privi di Giancarlo Antognoni, impattano sullo 0-0 a Cagliari, protestando per un gol ritenuto regolare annullato a Ciccio Graziani. Con un rigore trasformato da Liam Brady a Catanzaro, invece, la Juventus riuscì a portare a casa la vittoria e il titolo della seconda stella.

Talvolta, però, gli incroci sono arrivati anche in sede di calciomercato. Il più importante di tutti è, sicuramente, quello riguardante Roberto Baggio. Il fantasista, all’epoca di proprietà della Fiorentina, nel 1990 si trasferì in bianconero dopo tante proteste da parte dei tifosi Viola, vista la cattiva situazione finanziaria in cui si trovava la proprietà all’epoca. Al primo scontro diretto in campionato, Baggio si rifiutò di calciare un rigore ed uscì raccogliendo una sciarpa della Fiorentina dal campo. Non solo Baggio: nella storia si sono trasferiti da Firenze a Torino anche Torricelli, Di Livio e in ultimo Federico Bernardeschi, a cui non verrà di certo riservata una standing ovation.

Un altro caso spinoso è quello riguardante Dimitar Berbatov, centravanti bulgaro che non ha mai giocato con nessuna delle due squadre. Nel finale dell’estate del 2012, il calciatore si accordò prima con la Fiorentina e poi con la Juventus, per poi firmare con il Fulham in Inghilterra. Una scelta che fece infuriare i Della Valle, che accusarono Marotta di giocare sporco.

Fiorentina-Juventus è una classica che si ripete spesso. Nel 1990 fu una splendida finale di Coppa Uefa, vinta dalla Juventus di Dino Zoff che si impose per 3-1 all’andata e riuscì a pareggiare 0-0 al Partenio di Avellino al ritorno. Negli ultimi anni, per i tifosi della Juventus ci sono state gioie e dolori: il 5-0 esterno del primo anno di Conte riecheggia ancora, mentre fa ancora male il 4-2 viola con tripletta di Pepito Rossi. L’ultimo acuto bianconero risale alla stagione 2015-2016, quando un gol di Mandzukic e uno di Morata piegarono la resistenza della Fiorentina, rendendo vano il gol di Kalinic. Quel successo, in aggiunta alla successiva sconfitta del Napoli a Roma, portò a Torino il 34° scudetto. L’anno scorso, invece, il gol di Higuain fu inutile, viste le marcature di Kalinic e Vecino.

Appuntamento al Franchi, dunque, venerdì sera. La Juventus spera di continuare la sua rincorsa al Napoli senza trovare ostacoli insormontabili.

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