“La FIGC non tiene conto delle intercettazioni”: i dettagli sulla memoria difensiva della Juventus

È ormai noto che la Juventus ha ricevuto una penalizzazione di 15 punti in classifica da parte della Giustizia Sportiva.

La società è stata coinvolta nell’indagine riguardante le plusvalenze ed è stata ritenuta colpevole. Immediatamente dopo la sentenza però, la dirigenza ha annunciato di voler presentare ricorso alla FIGC.

Emergono già dettagli sulla cosiddetta ‘memoria difensiva’, ovvero alcuni contenuti di intercettazioni rilevanti che, secondo la Juventus non sarebbero state prese in considerazione.

L’intercettazione in questione risale all’estate 2021 quando Cherubini e Stefano Bertola, allora responsabile delle scritture contabili, avrebbero avuto una conversazione durante la quale emergerebbe l’assenza di dolo.

Juventus Intercettazione Cherubini

“Secondo me, ecco dallo spirito sembra che quello che loro (ispettori di Consob, ndr) cerchino è capire dove ci…come se ci sia stata una palese sopravvalutazione, come se tra le nostre carte ci fosse non so… guarda, Pjanic vale 20 ma lo vendiamo 50, come se ci fosse la consapevolezza di quell… io credo che questo… ogni volta che c’è stata l’attribuzione di un valore, ripeto può essere stata anche fatta in maniera più o meno corretta, non è che era così…”

Sono queste le parole di Cherubini, a cui Bertola risponde: “No no, non c’è nessun intento…” e ancora: “Doloso no. Se loro quello stanno cercando non troveranno nulla, non troveranno nulla”.

Stando a questa conversazione, la memoria difensiva della Juventus parlerebbe di “improprio travaso” delle intercettazioni telefoniche e ambientali.

A quanto pare la Juventus è pronta a dare battaglia legale per tentare di ribaltare la sentenza e annullare una penalizzazione che metterebbe a repentaglio l’intera stagione.

Francesco Buffa

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