Caos Juventus, Repubblica svela: nuova accusa dai pm alla dirigenza!

Ancora problemi in casa Juve. Il tema riguarda i compensi ai procuratori, proibiti per legge quando il giocatore è minorenne.

Stando a quanto riporta questa mattina La Repubblica, infatti, “sarebbe stato trovato dai pm un registro con i nomi di calciatori, dei loro agenti, dei manager bianconeri con cui avevano preso accordi e gli importi da pagare“.

Cifre che non erano presenti nei bilanci ufficiali della società, ma solo su un semplice foglio Excel trovato dagli investigatori.

Proprio per questo, quest’ultimi hanno messo sotto accusa i conti del club bianconero.

A quanto pare, tutto ciò sarebbe stato fatto perché gli agenti, per legge, non possono ricevere compensi quando rappresentano un calciatore minorenne.

Juve, “conti paralleli” per pagare giovani calciatori

Getty Images, Juve, dirigenza, Neved

Bastava trovare un giocatore adulto e “scarico”, ovvero senza agente, per mettere su di lui quella provvigione che non poteva essere pagata per la compravendita di un minorenne“, scrive il quotidiano.

A portare avanti l’indagine sono stati i pm Marco Gianoglio, Mario Bendoni e Ciro Santoriello. attraverso false fatture per

La Juve, però, ha sempre respinto ogni accusa: “La Juventus e i suoi esponenti ritengono di aver operato nel rispetto delle leggi e dei principi tecnico-contabili in materia“.


Nei file sequestrati ci sono nomi di importanti procuratori sportivi, tra i quali Davide Lippi, Gabriele Giuffrida, Antonio Rebesco, Giorgio Parretti, Silvio Pagliari.

Ad ora nessuno di loro risulta indagato, ma gli investigatori non perdono di mira le operazioni fatte negli anni con diversi baby calciatori.

Quanto alle “tariffe” per i giocatori minorenni, si sarebbe arrivati fino a 200 mila euro, per un totale di 8,4 milioni di euro.

In alcuni casi si trovava il modo di pagare il manager dopo due o tre stagioni, al compimento dei 18 anni del giocatore. In altri casi i compensi indebiti sarebbero stati pagati tramite fatture fittizie di manager che non erano i loro procuratori.

La frase capitata agli investigatori e che ha destato dubbi sono: “Appena ho un’operazione scarica ti avviso“, o ancora “perché si inizia a vedere qualcosa“, usata dai procuratori per ringraziare.


'); }); return; }, add : function(_this){ var _that = jQuery(_this); if (_that.find('p.cpwp-excerpt-text').height()