Una nuova Italia ’90: torniamo ad emozionarci sotto il cielo di un’estate italiana

Notti magiche, inseguendo un gol sotto il cielo di un’estate italiana” cantavano Gianna Nannani ed Edoardo Bennato nella colonna sonora di Italia ’90. Quanto mi sarebbe piaciuto vivere quei Mondiali: non tanto per il percorso che poi porterà l’Italia fino a quei maledetti rigori nelle semifinali contro l’Argentina, ma per tutto quello avrei potuto provare con gli amici tra emozioni, urla di gioia per una rete, l’ansia delle partite importanti e, perchè no, le lacrime per l’eliminazione quasi sul più bello. Sono sempre dalla parte del prof Martinelli nel film Notte Prima degli Esami: “L’importante non è quello che trovi alla fine di una corsa, ma è quello che provi mentre corri“. E nonostante quell’Italia non abbia vinto quel Mondiale, viverlo sarebbe stato qualcosa di meraviglioso.

Siamo stati chiusi in casa per 2 mesi senza vedere nessuno se non i nostri familiari (per i più fortunati), in cui abbiamo alternato bruscamente momenti di nervosismo perchè non sapevamo cosa il futuro di avrebbe riservato, ad altri di una certa stabilità mentale che non è stata semplice da mantenere. Abbiamo stravolto radicalmente le nostre abitudini: per molti niente più lavoro, niente più lezioni di persona a scuola o nelle università, niente più uscite con la propria ragazza o per un aperitivo con gli amici. Niente di niente. Tutto quel sacrificio che è stato fatto sembra che, forse, sta dando i propri frutti. Però, parliamoci chiaro, la paura di dover ritornare a quelle limitazioni è ancora tanta ma com’è che diceva Michael Jordan? “I limiti, come le paure, sono soltanto un’illusione”. Per cui è giusto che, pian piano, bisogna tornare a riprenderci i nostri spazi con le giuste precauzioni.

Tutto il calcio italiano ha un compito essenziale ora. Settimana prossima ripartirà la Serie A, prima però è tempo per assegnare la Coppa Italia il 17 giugno: sarà senza dubbio strano senza tifosi sugli spalti, ma il popolo italiano ha bisogno di emozionarsi com’è successo a quel Mondiale di Italia ’90. Anche solo in TV. E bisognerà far sì che tutti i componenti del mondo calcistico onorino questa ripresa dando un forte segnale di correttezza e lealtà prima di tutto, senza nemmeno avere l’idea di fermare di nuovo tutto per interessi personali. Non si potrà pretendere di vedere tutte partite giocate al massimo, ci saranno partite tattiche al limite della noia, ma lo spettacolo dovrà comunque essere all’altezza. L’importanza sociale è soprattutto il motivo principale per il quale bisogna onorare questo campionato e deve essere portato a termine.

In questi mesi abbiamo sognato di esultare ad nuovo gol di Cristiano Ronaldo, o ad una super parata di Buffon. Non è più tempo di sognare, ormai il coutdown è agli sgoccioli. Sotto il cielo di un’estate italiana sta per partire, potenzialmente, la buona stagione, calcisticamente parlando, più bella che abbia mai vissuto e non vedo l’ora.

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