ESCLUSIVA SJ – Luca Marelli: “Grazie al calcio mangiano migliaia di persone, si deve cercare di ripartire. Il fallo di mano di De Ligt a Lecce fu un errore”

Nell’attesa di stabilire con certezza se la Serie A riprenderà o meno, è interessante capire come il mondo arbitrale si sta muovendo in tal senso, se il VAR potrà essere a disposizione e tante altre piccole sottigliezze che saranno fondamentali. Il nostro Michele De Blasis ha raggiunto telefonicamente Luca Marelli, ex arbitro nazionale, conosciuto anche per le moviole che scrive sul suo blog dopo ogni giornata di Serie A.

RIPRESA DEL CAMPIONATO: QUAL E’ LA SUA POSIZIONE?

“Che si debba provare a riprendere il campionato lo ritengo giustissimo per tanti motivi: il primo senza dubbio è che il calcio è un’azienda e come tale deve generare profitto. Fermare ora il movimento creerebbe tantissimi problemi dai punto di vista finanziario ed economico alle società, in particolare dalla Serie B in giù. Per ora si naviga a vista, giorno per giorno, settimana per settimana, ma ci dev’essere la volontà di riprendere con protocolli rigidi. C’è bisogno anche di fortuna, bisogna sperare che il picco dei contagiati cominci a diminuire e ritengo che sia sbagliato il concetto secondo cui il calcio non debba ripartire, così come è sbagliato dire che il calcio è l’ultimo dei problemi perchè grazie ad esso mangiano migliaia di famiglie”.

COME SI STA PONENDO L’AIA DAVANTI AD UNA POSSIBILE RIPRESA?

“Gli arbitri ovviamente sono tutti a casa ora, cercano di allenarsi per restare in forma con tapis roulant o cyclette. Quando sarà dato il via libera anche loro si riuniranno in un centro federale dove poter ritrovare la forma giusta, non a Coverciano perchè sono ospitati i pazienti malati di coronavirus ma ci sono altre strutture idonee. Probabilmente verranno limitate le trasferte in modo tale da non dover prendere troppi mezzi di trasporto, chiaro che poi se uno venisse designato a Cagliari deve per forza prendere un aereo”.

DI QUANTO TEMPO HA BISOGNO UN ARBITRO PER TORNARE ALLA MIGLIOR CONDIZIONE FISICA?

“Un paio di settimane. A differenza dei giocatori devono lavorare meno sulla forza fisica: non devono saltare, non devono fare contrasti o cose di questo tipo. Non ci sarà un problema di resistenza, sono dei ragazzi che si sono allenati 6/7 mesi su questo aspetto. Sono tutti controllati anche dal punto di vista del peso, sicuramente ognuno di loro si farà trovare pronto se daranno il via libera per la ripresa del campionato. Il problema più grande sarà quello del caldo perchè non si è mai giocato ogni tre giorni d’estate a certe temperature. C’è da vedere anche dove giocheranno, ti assicuro che se dovessero farlo in pieno luglio a San Siro sarà una fornace, a maggior ragione se ci sarà l’afa”.

IL VAR SARA’ UTILIZZABILE? E’ DIVENTATO NECESSARIO?

“Ormai non si torna più indietro, lo ha ribadito ancora una volta anche Collina che ha avuto un eccellente impatto. Se si dovesse riprendere a giocare il VAR ci sarà, sicuramente. I locali dove si visionano le immagini non sono di 100 metri quadrati, sono piuttosto piccolini nei quali c’è la possibilità di avere la distanza sociale corretta che verrà richiesta. Ad esempio a San Siro la sala VAR di 3 anni fa, era un prefabbricato sistemato all’ingresso del garage fuori dallo stadio lungo 10 metri e largo circa 3, quindi con tutte le possibilità di ospitare gli addetti ai lavori”.

QUALI SONO LE NUOVE REGOLE INTRODOTTE PER LA PROSSIMA STAGIONE?

“I falli di mano creano molta polemica perchè non c’è conoscenza del regolamento, la maggior parte degli episodi sono di facile lettura. La novità più importante per la prossima stagione sarà nei tocchi di mano in attacco che saranno puniti solo quelli che porteranno a segnare una rete nell’immediatezza di qualche secondo. Facendo un esempio concreto, il gol di Ibrahimovic a Firenze col nuovo regolamento sarebbe stato buono perchè passano circa 6 secondi dal tocco di mano e la marcatura: non c’è il dettaglio dell’immediatezza. Col regolamento di quest’anno era da annullare, per quel particolare che ho detto prima”.

CHIARIAMO UNA VOLTE PER TUTTE: C’ERA IL RIGORE DI DE LIGT A LECCE? E’ STATO GIUSTO NON FISCHIARE IL TOCCO DI MANO DELL’OLANDESE NEL DERBY CONTRO IL TORINO?

“Io lo avevo detto in tempi non sospetti, poi è stato confermato anche da Rizzoli nella riunione di dicembre che la visione che avevo avuto era giusta. Il rigore assegnato a Lecce è stato un errore, mentre quello non assegnato col Torino è stato giustamente considerato non punibile. Conoscendo le regole, conoscendo i parametri di valutazione non erano episodi difficili. Il problema generale, non solo contro la Juve, è c’è una poca conoscenza del regolamento in generale, a maggior ragione nei tocchi di mano che sono oggettivamente complessi”.

LE DIFFERENZE NEL PREPARARE UNA PARTITA TRA OGGI ED AI SUOI TEMPI

“La tecnologia aiuta molto. Gli arbitri di oggi possono collegarsi ad un sito per rivedere le partite, capire gli errori e studiare le squadre. Quando arbitravo io dovevo munirmi di VHS o dovevo aspettare che dessero le repliche su Tele+. Ora è più semplice prepararle, ma è più difficile arbitrarle perchè il gioco è molto più veloce, c’è molta più tattica, c’è molto più agonismo”.

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