ESCLUSIVA SJ – Repice: “Barzagli è il Professore dei difensori, la Juventus non ha bisogno di rinforzi”

La sua voce è inconfondibile, intramontabile, ineguagliabile. Francesco Repice è uno dei più grandi protagonisti del mondo sportivo odierno, le sue radiocronache resteranno per sempre negli annali del giornalismo. Il nostro Michele De Blasis lo ha raggiunto telefonicamente per una piacevolissima esclusiva, in cui si è parlato del calcio che sarà, del calcio passato e di molti aneddoti della sua carriera.

La Uefa ha imposto delle regole: chi non termina il campionato può essere escluso dalle prossime coppe europee. Cosa ne pensa?

Si naviga abbastanza a vista, queste ipotesi fanno anche molto sorridere. Il Presidente dell’UEFA Ceferin sa benissimo che il virus sta avanzando con tempi sfalsati da Nazione a Nazione in Europa, da noi è iniziato prima e potrebbe finire prima ma altrove potrebbe non essere così. Penso che il Presidente dell’UEFA sappia di essersi spinto oltre, allo stesso tempo deve tenere a bada chi ha investito centinaia di milioni sulla Champions League, ci sono delle entità economiche che spingono per far riprendere tutto il più presto possibile. Credo che sia stato un passo falso il suo, tutto dipenderà non da noi che diamo delle date o che indichiamo dei percorsi: tutto dipenderà dal virus. Prima si ferma questa roba, prima si riparte altrimenti non si scende in campo perchè i giocatori non vogliono rischiare”.

Un altro aspetto che sarà complicato è il calciomercato. Quale reparto deve rinforzare maggiormente la Juventus? E con chi?

Sinceramente parlare di lati deboli della Juventus è prematuro vista la rosa e la qualità tecnica della squadra, quindi non so come si possa rinforzare”.

Voto e giudizio alla Juventus fino a metà Marzo?

7.5. C’è stato il cambio di allenatore che, con il conseguente dei nuovi metodi di lavoro, ha senza dubbio influito sull’andamento della stagione della Juventus. Non scordiamoci che i bianconeri sono ancora primi in classifica, in semifinale di Coppa Italia ed è ancora in corsa in Champions League. Certamente in qualche situazione Sarri poteva gestire meglio alcune situazioni, ma il bilancio è più che positivo”.

Parliamo un po’ di lei. A che età hai davvero capito di fare questo lavoro? Come ha iniziato?

Ho iniziato con dei campionati minori in Calabria, sui terrazzi delle case che davano sullo stadio. Mi presentavo col mio telefono grigio con la cornetta, chiedevo se potevo attaccare il filo tanto non avrebbero speso niente e magari ci usciva anche la pasta al forno. Ho sempre sperato di fare il giornalista sportivo, il calciatore non lo potevo fare perchè non ero in grado tecnicamente di superare certi livelli. Il ruolo di radiocronista è arrivato strada facendo, ma parlare di calcio è sempre stato il mio obiettivo”.

Cosa consiglieresti ad un ragazzo che vuole fare il giornalista sportivo?

Il mio consiglio è quello di leggere qualsiasi cosa: riviste, giornali, settimanali, pubblicità, libri, la settimana enigmistica, le scritte sui muri. Tutto! Più vocaboli si acquisiscono, più facile diventa questo mestiere. Il resto è tanta fortuna, tanta casualità, tanto trovarsi al posto giusto al momento giusto però leggere è la cosa più importante”.

Com’è Francesco Repice fuori dai campi di gioco?

“Pesca e cavalli. Cavalli e pesca. E pesca e cavalli. Queste sono le mie passioni. Fuori dalla tribuna stampa sono sempre con la mia famiglia, esco poco di casa, ho pochi selezionatissimi amici e soprattutto pesca, pesca, pesca, mare, mare, mare, cavalli, cavalli, cavalli (ride, ndr)“.

Qual è la sua partita più emozionante che abbia mai commentato?

Finale di Champions League 2012 tra Barcellona e Manchester United a Wembley. Nessuno si aspettava di vedere un ragazzo (Abidal, ndr) operato poche settimane prima per un male che sembrava incurabile, in pochissimi si aspettavano di vederlo titolare al posto del Capitano catalano (Puyol, ndr), nessuno si aspettava che al momento della sostituzione tra i due Puyol gli disse di tenere la fascia da Capitano ed in pochissimi pensavano che Carles avrebbe fatto alzare quella coppa ad Abidal. Poi quel Barcellona era uno spettacolo, gioca un calcio senza limiti e quell’episodio mi emozionò tantissimo. A livello personale, poi, il commento dell’addio di Totti è stato pazzesco”.

Qual è giocatore l’ha impressionato di più?

Totti, sempre lui. Raccontare le sue gesta è una delle cose più gratificanti che per un radiocronista ci possa essere. Per quanto riguarda la Juventus ti faccio due nomi: Buffon e Barzagli. Quest’ultimo può sembrare strano, ma, a mio modo di vedere le cose, è stato uno dei più sottovalutati della storia del calcio ed invece è uno dei più forti che abbia mai visto su un campo di calcio. E’ capitato che qualcuno lo abbia saltato, anche il mio amico Beppe Dossena una volta ha superato Scirea e può capitare (ride, ndr). Per me Andrea Barzagli è il Professore dei difensori, non a caso ora è alla Continassa come allenatore del reparto”.

Se non fosse riuscito a fare il radiocronista cosa avresti fatto?

Pescare o allevare cavalli. (ride ancora, ndr)”.

'); }); return; }, add : function(_this){ var _that = jQuery(_this); if (_that.find('p.cpwp-excerpt-text').height()