Allegri al Salone del Libro: “Serve il coraggio di agire di pancia, senza spiegare. Il resto è pura teoria”

Massimiliano Allegri ha presentato al Salone Internazionale del Libro il suo libro E’ molto semplice, ma no, non ha parlato del suo futuro. Bisogna essere chiari sin da subito. Ciononostante, il livornese ha trattenuto la platea della sala rossa del Lingotto con le sue parole. Ha ragione Fabio Fazio, Allegri ha il cabaret nel sangue e, nonostante la pressione delle ultime settimane, è parso a suo agio… l’ha fatta molto semplice insomma. Come nel libro, che ha detta del Mister racchiude esperienze di vita e lavorative. Il titolo? “Me l’ha sugerito Ambra”, esclama Allegri. “Si sono trovati”, avrà pensato qualcuno in sala… .

Una questione di pancia

“Non parlo di nè di tecnica, nè di tattica, in queste pagine, la sanno tutti questa roba qua”, per poi lanciare una frecciatina non troppo velata: “Tanti sono anche più bravi di me – e continua – credo più alla percezione, alla sensibilità del momento. E’ per questo mi irrigidisco talvolta a determinate domande… perchè sono cose inspiegabili, ed il resto è teoria. A conti fatti però, durante una partita, a seconda che tu vada in vantaggio o in svantaggio, cambia tutto, cambia la strategia… e quanto fatto in settimana lo butti. Devi avere coraggio di fare ciò che viene dalla pancia. Non lo puoi spiegare“.

La regola N1

“Non si può andare sempre in avanti, è impossibile”, spiega il mister, filosofeggiando, che alzatosi in piedi si prende la scena. “Serve talvolta fare un passo indietro, per farne poi due in avanti. Non puoi sempre crescere e sempre vincere, devi scendere per poi risalire. Il mondo è cambiato, è per quello che sono convinto che serva fare un piccolo passo indietro. Tanti dei presenti sono cresciuti negli anni ’70 ed ’80. Quel mondo non esiste più… ora tutto corre e cresce in velocemente. E siccome nel libro non parlo solo di calcio, ma di vita, vi dirò di più: dalla mia esperienza come genitore ho capito una cosa, che è la regola numero 1 del libro, se ci avessero insegnato di meno, avremmo imparato di più. Si tende a voler sempre controllare tutto. Per quello sono convinto che qualche passo indietro sia necessario, nel calcio, nello sport e nella quotidianità”.

La gara più bella? Una sconfitta

I giocatori vogliono ciò che gli piace, ma non è ciò che gli serve. Se fai ciò che piace a loro, vengono a mancare nella prestazione… sono come i cavalli, lo sapete che sono un appassionato. Ci sono molte analogie”. Allegri prosegue analizzando 3 gare della stagione: la vittoria per 0-2 contro il Valencia al Mestalla, la sconfitta per 1-2 contro il Manchester United in casa e la strepitosa prestazione, tra le mura amiche, che ha portato alla vittoria per 3-0 contro l’Atletico di Madrid: “A Valencia è venuto fuori il DNA Juve, i ragazzi volevano dimostrare di potercela fare anche senza Ronaldo. Col Manchester è stata la miglior partita dell’anno, ma nesuno se la ricorda. Perchè? perchè abbiamo perso – silenzio attonito in sala – con l’Atletico c’è bisogno di una interpretazione diversa. Ogni situazione è diversa, ogni anno è diverso”.

Capitolo CR7

“Cristiano? Lui a livello mentale è più forte degli altri. Trova obiettivi dentro di sè quotidianamente… con tutto quello che ha vinto è difficile porsi traguardi personali da raggiungere, lui in questo è micidiale. Ha una lucidità ed una cattiveria calcistica incredibili. Volete un esempio? Il sabato mattina di solito facciamo la partitella. Il suo divertimento è vincere la partitella. C’è chi fa il tacco e la giocata, lui si diverte vincendo, glielo ho divuto spiegare: Cristiano non sono tutti come te. Lui è differente da tutti. Ho imparato molto dal Ronaldo, mica capita tutti i giorni di allenare il più forte del mondo”.

Christian Masotti, inviato al Salone Internazionale del Libro di Torino

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