L’Atletico come il Real, la Juventus non impara dagli errori del passato

Si dice che il passato ti aiuta a crescere, si impara dai nostri stessi errori per cercare di non commetterne più. Eppure la Juventus di questa sera ha commesso le stesse sbavature dello scorso anno, quando il Real Madrid si impose per 0-3 all’Allianz Stadium nella serata della rovesciata di Cristiano Ronaldo: stesso atteggiamento remissivo, stessa capacità di non saper reagire alle avversità, stessa attitudine di creare davvero molto poco.

Tutti sapevano che la trasferta del Wanda Metropolitano era una delle più difficili da affrontare, per uscire indenni dalla casa dell’Atletico Madrid dovevi essere perfetto e la Juventus di certo non lo è stata. Come con la partita col Real, i ragazzi di Massimiliano Allegri hanno giocato un discreto primo tempo senza concedere più di tanto, per poi crollare incredibilmente nella ripresa. Madama questa sera è stata la brutta copia di se stessa, andare a giocare al Wanda Metropolitano senza personalità e carattere sperando di non subire gol non è l’atteggiamento giusto di chi vuole cercare di arrivare in fondo alla competizione. La fortuna aiuta gli audaci e, giustamente, la fortuna ha baciato i Colchoneros.

Un altro aspetto che può far ricordare il match con i Blancos dello scorso anno è che i bianconeri hanno reagito a pochi minuti dalla fine, quando ormai è tutto quasi compromesso. Negli ultimi 5′ si è vista la Juventus che tutti volevano vedere: sfrontata, decisa, come se si volesse cercar di sopravvivere quando si vede la morte in faccia. Come quel lontano 3 aprile 2018 un episodio poteva riaprire il discorso qualificazione al 90′, eppure anche questa volta il destino non ha giovato ai bianconeri.

A mente calda, pensare positivo per il ritorno del prossimo 12 marzo non è semplice perché la difesa dell’Atletico Madrid è un’altra cosa rispetto a quella del Real. Però Juventus-Real Madrid ci ha insegnato anche che i bianconeri sanno dare il meglio di loro quando sono con le spalle al muro, cacciano i cosiddetti “attributi” quando non c’è più nulla da perdere.

Michele De Blasis

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