“La prima volta non si scorda mai” si osa dire in questi casi, anche se per l’esattezza si tratta del terzo ‘esordio’ con la maglia della Juventus per Martin Caceres. “La Juve è sempre stata la squadra del mio cuore” ha rivelato il difensore uruguaiano al suo ritorno in bianconero, confermando quel legame indissolubile che lega i giocatori, anche lontani, alla Vecchia Signora.
I brindisi con la Juventus sono sempre stati all’insegna del gol e della vittoria. Andò così nel 2009 quando, al suo arrivo nella compagine guidata da Ciro Ferrara, il numero due griffò il successo in casa della Lazio con una magica volée di destro. Ancor meglio il suo secondo battesimo in bianconero nel 2012: doppietta al Milan a San Siro in Coppa Italia che permise alla formazione di Antonio Conte di gettare le basi per l’approdo in finale. Gol da opportunista il primo, traiettoria sotto l’incrocio per il bis.
Contro il Parma è arrivato il terzo esordio con la Juventus. Un esordio più complicato del previsto per la retroguardia juventina, che ha patito soprattutto nella ripresa le scorribande offensive dei ducali. 3-3 il punteggio finale a confermare la flessione negativa dopo il k.o. contro l’Atalanta.
Padrone della linea difensiva, Caceres ha subito stretto tra le mani le chiavi del reparto arretrato, guidandolo in forma inedita accanto a Rugani, Cancelo e Spinazzola. 90′ intensi, combattuti, che hanno mostrato il positivo status di forma del numero quattro bianconero.
Martin ha vestito i panni del playmaker difensivo, mettendo ordine con le sue precise sventagliate e facendo ripartire con personalità la manovra. Certo, l’intesa con i compagni è ancora da amalgamare e da oliare, ma soltanto il tempo sarà il giudice supremo per decretare la bontà dell’operazione portata a termine della dirigenza juventina. Nel frattempo, Caceres prova a riprendersi in mano la sua Juventus. Applausi.