RASSEGNA STAMPA – Chiellini c’è, Alex Sandro forse. TS: “In Spagna si ‘sarrizzano’: ecco cos’ha scritto AS”

Campionato fermo, ma i problemi per la Juventus continuano: dopo Giorgio Chiellini, anche Alex Sandro si ferma. Preoccupa meno la situazione dell’italiano, mentre il brasiliano potrebbe restare ai box più a lungo. Questo, e altro, sui giornali di questa mattina: partiamo con la nostra consueta rassegna.

Alex Sandro, Chiellini e gli altri: infermeria piena (ma per poco?)

Alex Sandro è in dubbio per Milan (31 marzo) e Real Madrid (3 aprile).Problema muscolare alla coscia destra, ma è atteso a Vinovo per valutare l’entità dell’infortunio.

Lo staff medico “potrebbe anche dover costatare una lesione di media entità che potrebbe lasciare fuori il giocatore per circa 10-15 giorni”, scrive la Gazzetta. La prima data utile per rivederlo, in quel caso, sarebbe l’8 aprile, contro il Benevento.

Chiellini, invece, dopo gli esami del caso, è rientrato dalla Nazionale per via di un risentimento muscolare. “Situazione di entità non grave“, dice la Juve in un comunicato ufficiale: sarà monitorato giorno dopo giorno.

Potrebbe restare a guardare con il Milan, per essere al meglio in vista dell’andata contro il Real Madrid. In ogni caso, Chiellini “verrà rivalutato la prossima settimana”.

Bernardeschi, come scriveTuttosport, “continua con il programma per rinforzare la gamba sinistra per via della lesione al crociato riportata nel derby”. LaGazzetta, inoltre, fa sapere che, la prossima settimana, Federico “dovrebbe provare sul campo”, per “testare” la tenuta dell’articolazione.

Cuadrado, infine, ha raggiunto il ritiro della Colombia a Parigi, benché non convocato, d’accordo con la Juventus. In questi giorni, pur senza forzare, resterà con i compagni di nazionale. Al momento, resta una incognita: “l’operazione per la ‘sintomatologia pubalgica’ avvenuta il 30 gennaio scorso è sì perfettamente riuscita ma lui sente ancora dolore quando calcia”, scrive la Gazzetta.

Trap: “Se la Juve passa, può vincere la Champions”

79 anni compiuti da poco – ma “mi sento ancora giovane”, dice lui –Giovanni Trapattoni ha parlato di Juventus aTuttosport:

“Per i bianconeri conquistare lo scudetto è un obbligo e una necessità. Saranno i dettagli a fare la differenza, a partire dalla condizione atletica”.

La qualità principale di Allegri? Ne ha tante. Mi sembra particolarmente bravo a fare di necessità virtù perché ha capito benissimo che alla Juventus deve sempre vincere”.

“Noi allenatori dobbiamo fare fuoco con la legna che abbiamo, dobbiamo badare al sodo. In base ai giocatori scegli un gioco e cerchi sempre di innalzare la qualità e la spettacolarità, però non sempre ci riesci e non sempre è possibile. Alla Juventus devi vincere, era così anche ai miei tempi: l’Avvocato me lo ricordava sempre”.

“Un aneddoto? Nella tradizionale telefonata delle 5 del mattino del lunedì mattina l’Avvocato spesso mi ripeteva questa frase: ‘Non è che mi sono tanto divertito alla partita di ieri, però abbiamo vinto e fatto risultato, quindi andiamo avanti così’.

“Il mio preferito nella Juventus? I campioni sono tanti, ma se devo fare solo un nome dico Higuain. Mi piace perché è un attaccante universale. Oltre che un fantastico finalizzatore, possiede le qualità tecniche per raccordare il gioco e mandare in gol pure i compagni. Il Pipita sarebbe stato bene anche in una delle mie tante Juventus”.

“Se la Juve passa, penso proprio che possa tornare a vincere la Champions. Saranno due partite dure, ma i bianconeri se la giocheranno. Gli spagnoli hanno una storia importante, in Europa superiore anche a quella della Juve, e a volte capita che gli arbitri si facciano un po’ condizionare dal Bernabeu. Per tutti questi motivi penso che superare un ostacolo come il Real darebbe alla squadra di Allegri lo slancio decisivo per arrivare in fondo. Incrocio le dita”.

Gama: “Adesso serve il professionismo. Buffon e Chiello venite a vederci”

“È un onore sapere che c’è qualcuno che si ispira al mio percorso, sono contenta ma sento la responsabilità. L’obiettivo della campagna (si riferisce alla bambola realizzata dalla Mattel, ndr) era trasmettere un pensiero sul ruolo della donna nella società, da noi c’è anche il riflesso sulla promozione del calcio femminile.

Importantissimo, visto che siamo in ritardo rispetto ad altri Paesi. All’estero le donne non sono più la parte debole del calcio. La prima bambola calciatrice dà l’idea del cambiamento dei tempi. Lei però è molto meglio di me: è la sorella bella…»”.

“In una fase di evoluzione, aiutata da società come la Juventus che entrano in questo circuito. Giocare qui significa avere le stesse strutture degli uomini. Un’emozione che non credevo di poter vivere in Italia prima della fine della carriera.

Non in tutti i club è così, ma alla Juve siamo professioniste di fatto. Ci manca la forma, che non è poco: le tutele fanno la differenza. Per esempio, non abbiamo uno stipendio ma un rimborso spese, perché siamo dilettanti. Ora bisogna adeguarsi a livello statale, è una situazione che riguarda tutte le atlete”.

Nel 2015 ha giocato, e perso, una finale di Champions col Psg. Differenze? “In Francia sono partiti nel 2000 e sono arrivati al professionismo in 5­6 anni. Sono andata a Parigi per tornare con un bagaglio importante nel mio Paese. Alla Juve vivo la stessa realtà e dal punto di vista calcistico siamo avanti. Il ritardo di circa 15 anni può essere assorbito in poco tempo grazie alla nostra esperienza.

Sono l’unica italiana ad aver giocato una finale di Champions, mi auguro che presto ci sia anche un’italiana che la porti a casa…”.

“Con Buffon e Chiellini ci siamo incrociati spesso: sono molto interessati alla nuova realtà. Sarebbe bello se venissero a vederci a Vinovo. Io sono andata allo Stadium: emozionante, giocarci sarebbe il top».

Da Madrid: “La Juve riposa di più!”

“A Madrid si sarrizzano”, sintetizzaTuttosport. Il motivo? L’uscita del quotidiano spagnoloAs, che lancia l’allarme: la Juventus si presenterà al ritorno contro il Real Madrid “con 25 ore in più di riposo”.

Per inciso, la Juventus scenderà in campo contro il Benevento, sabato 7 aprile alle ore 15, mentre il Real Madrid se la vedrà con l’Atlético, domenica 8 alle 16:15. Pre-tattica o paura?

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