Juventus, come può riprendersi dalla sconfitta nella finale di Champions League

Abbiamo recentemente assistito a qualcosa che, almeno in ambito sportivo, ha dell’incredibile. La collaudata e per ben sei volte consecutive campionessa d’Italia, la stratosferica di Massimiliano Allegri, è stata sconfitta dal Real Madrid di Cristiano Ronaldo nella finale di Champions League 2017 a Cardiff. Niente di strano, se non fosse per il sonoro 4-1 in favore degli spagnoli con cui è terminato il match. Zinedine Zidane, ex di lusso del club zebrato, è entrato nella storia grazie ad allenatori del calibro di José Mourinho per aver portato a casa la coppa per ben due volte. Il colpo è stato duro per i nostri connazionali, capaci di portarsi sul momentaneo 1-1 grazie a uno stupendo goal di Mandžukić e successivamente sopraffatti da uno stellare Ronaldo. Doppietta e nessuna pietà.

Con la sfida dell’anno ormai alle spalle e la delusione dei supporter bianconeri in via di guarigione, la “Vecchia Signora” sta già pensando alla prossima stagione, come dimostrano le parole di Gigi Buffon, il mitico estremo difensore della formazione nonché capitano indiscusso, che vuole assolutamente vincere il suo ultimo trofeo da giocatore nel 2018. Con data e luogo già fissati – 26 maggio a Kiev – non rimane che, come dice Allegri, “tornare in finale di Uefa Champions League. E stavolta vincere”.

Le chance di vittoria dei vari team per il 2018 non si fermano però alle speculazioni dei singoli giocatori e allenatori, con numerosi siti internet di spicco nel settore del gioco d’azzardo che accettano già puntate per la prossima finale. Naturalmente il Real Madrid, insieme al Bayern Monaco e alla Juventus, dominano le classifiche, ma si sa, le previsioni sono sempre difficili, e qualsiasi cosa potrebbe cambiare il risultato finale.

La domanda sorge ora spontanea: la Juventus ha davvero bisogno di apportare cambiamenti al suo straordinario organico? Oppure è sufficiente confermare gli uomini chiave della stagione appena trascorsa per avere una possibilità concreta di battere tutte le sfidanti d’Europa il prossimo anno e vincere la finale? Tra i possibili problemi da superare, come dimostra la finale di quest’anno, non c’è solo la sfortuna. Il crollo nel secondo tempo potrebbe essere sinonimo di eccessiva stanchezza fisica e mentale da gestire meglio in futuro, così come l’espulsione di Cuadrado denota un nervosismo eccessivo e inspiegabile. Da vedere poi se la fame di vittoria rimarrà inalterata.

La prossima finale di Champions League è ancora piuttosto distante e c’è tutto il tempo necessario per apportare i cambiamenti appena proposti. Tuttavia, la strada per vincere l’Orecchiona è tutta in salita per qualsiasi team e gli imprevisti lungo il cammino sono davvero tanti, da possibili infortuni a sconfitte che potrebbero influenzare il morale dei giocatori.

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