Analisi tattica Juventus-Crotone 3-0: una Juve da LE6END

E due. È arrivato il secondo trofeo stagionale dopo la Coppa Italia alzata all’Olimpico di Roma. È arrivato il sesto scudetto consecutivo che dona alla Juventus un’aura leggendaria.

Per ottenere la vittoria sotto gli occhi dei propri tifosi, Allegri ha schierato i titolari. L’unica defezione è arrivata durante il riscaldamento: Chiellini è stato preservato per far spazio a Benatia. A centrocampo spazio a Pjanic e Marchisio, con Khedira recuperato ma in panchina. Sandro-Alves sugli esterni e poi l’attacco con le solite quattro bocche da fuoco.

Alla Juve non serve sprintare

Come da titolo, ai bianconeri non serve sprintare e forzare la giocata più di tanto. Il Crotone, nonostante le ultime bellicose dichiarazioni di calciatori e allenatore, non riesce mai a impensierire la Juventus. La superiorità tecnica e fisica dei Campioni d’Italia è schiacciante. La pratica scudetto si chiude, di fatto, nel primo tempo con il gol di Mario Mandzukic, che raccoglie un assist dalla destra di Cuadrado su cui non era arrivato Higuain, e la punizione di Dybala disegnata con un sinistro diventato per l’occasione pennello di Caravaggio.

Le residue speranze della Roma di portare avanti il discorso fino all’ultima giornata si spengono, dunque, fin da subito. La Juventus accelera quando vuole ma senza la volontà di infierire su un Crotone che alza bandiera bianca. Nel secondo tempo arriva anche il terzo gol (il 3-0 è il risultato più gisto per la differenza vista in campo) con l’incornata di testa di Alex Sandro su corner di Dybala. Il gol viene convalidato grazie alla gol line technology.

Risultato pieno e poco fiatone

Tutti i calciatori hanno offerto una prestazione di alto livello, senza strafare e senza il rischio di aver bisogno delle bombole d’ossigeno in seguito. La grande diligenza tattica di Marchisio ha permesso, infatti, a tutti i giocatori che gli ruotavano intorno di correre di meno. Il centrocampista azzurro e Pjanic hanno fatto correre la palla quando ce n’era bisogno e hanno invece fatto rifiatare la manovra quando non era necessario produrre inutili sforzi.

In difesa Benatia ha giocato da 7 pieno, mentre il suo compagno Bonucci merita un 8 per freddezza e qualità tecnica nelle uscite palla al piede. Buffon non ha toccato un solo pallone, questo vuol dire molto sulla bontà della prestazione dei difensori. Alves è stato il solito cervello prestato alla fascia destra, mentre Sandro non si è risparmiato in copertura.

Mandzukic il migliore dei quattro in avanti, Dybala il più geniale, Cuadrado più incisivo del solito ma con qualche meccanismo arrugginito nelle gambe, ma nulla di preoccupante. Higuain ha fatto quasi esclusivamente una prova di sacrificio, anche perché i gol li avevano già fatti gli altri. E come lo stesso argentno ha spesso ribadito, lui preferisce i trofei al titolo di capocannoniere.

Il Crotone torna a casa con la consapevolezza di non essere ancora spacciato. Il Genoa ha battuto il Torino ed è salvo, ma l’Empoli è uscito sconfitto dal match contro l’Atalanta. I toscani sono ancora a un punto dai calabresi, tutto si deciderà all’ultima giornata.

Per la Juve, invece, si deciderà tutto il 3 giugno… non per lo Scudetto ormai messo in bacheca, ma per qualcosa di ancora più grande.

'); }); return; }, add : function(_this){ var _that = jQuery(_this); if (_that.find('p.cpwp-excerpt-text').height()