Tra riparazione e costruzione, un mercato di transizione

Come abbiamo letto da più parti, quello che si è appena conclusa è stata una elle sessioni di mercato più mosce della storia recente, soprattutto per il campionato italiano. Solo in Francia ci sono stati alcuni trasferimenti degni di nota, mentre nei nostri confini si è trattato per lo più di spostamenti minori, con l’eccezione forse del giovane e promettente Gagliardini passato dall’Atalanta all’Inter. Andiamo ad analizzare qualche piega di questo fenomeno.

NIENTE DA… RIPARARE

La sensazione generale è che si sia tornati al vecchio modo di vedere questa finestra invernale di mercato, ovvero quella dove si vanno a comprare giocatori solo per tappare le falle più grosse senza davvero andare a rinforzare la squadra. Il nome stesso di “mercato di riparazione” rende abbastanza l’idea, e se si è lavorato bene in estate le operazioni di gennaio dovrebbero essere sempre minori. Certo, ci sono le eccezioni delle occasionissime, oppure le situazioni in cui si infortuna un giocatore importante, ma uno dei leit motiv di questo periodo è più o meno sempre quello: a gennaio i giocatori importanti non si muovono. Ed è stato proprio così, quest’anno più che mai. La Juve ha messo a segno solo operazioni non di grido, con l’arrivo di Rincon a centrocampo e gli acquisti per il futuro di Caldara e Orsolini, due giovani di cui si parla un gran bene che confermano come gli osservatori bianconeri siano sempre ben vigili sul mercato e la Società abbia interesse a guardare lontano e non solo nell’immediato. Non si è fatto nulla per altri giocatori di cui si è parlato e parlava da mesi: da Tolisso a ‘Nzonzi, fino alla suggestione delle ultime ore per Paredes, ma di questo ci occuperemo tra poco. E’ uscito un po’ a sorpresa Evra, dopo due anni e mezzo in cui si è fatto amare e un pochino odiare per quel finale contro il Bayern (ancora sentiamo tifosi gridare “spazzaaaaaa”) e per la prestazione decisamente sottotono di Doha che ci è costata la Supercoppa, ma si è deciso di non sostituirlo. Asamoah sembra tornato il giocatore sette polmoni di un tempo e ha dimostrato di dare buone garanzie, soprattutto considerando che farà comunque la riserva del vero fenomeno del ruolo che è Alex Sandro. Punto. Niente strilli né in entrata né in uscita, ma la domanda è: ce n’era davvero bisogno? A onor del vero forse no. Come detto prima, certi giocatori si muovono solo d’estate e spesso nemmeno lì.

TRA RINNOVI IN STAND BY E MANCATI ARRIVI

Altra considerazione va fatta su Paredes, cui abbiamo accennato qualche riga fa. Si tratta di un giocatore valido, ma che è riserva nella Roma, con la Società giallorossa che chiedeva la bellezza di 20 milioni per privarsi dell’Argentino. Ora, posto che il tasso tecnico è anche forse sopra media, sarebbero stati soldi buttati per un giocatore che in questo momento rappresentava un “di più”. Molte fonti vicine al PSG parlano di un interesse concreto della Juve verso Verratti e da più parti si vocifera che questa potrebbe essere l’estate buona per riportarlo in Italia. Posto che i francesi, ammesso che lo venderanno, di sicuro non lo regaleranno, spendere 20 milioni adesso significava avere 20 milioni in meno da mettere sul piatto del talento pescarese. O se preferite per Tolisso, giocatore da diverso tempo nelle mire del club bianconero per cui si parla di una cifra intorno ai 30 milioni. Meglio tenerli per giocatori che davvero si vogliono, noi la pensiamo così. Occhio poi al rinnovo che non arriva da parte di Dybala. Marcello Chirico, Direttore del canale bianconero Top Planet, inizia a ventilare che sotto ci siano davvero sirene spagnole, nella fattispecie blaugrana, con i catalani che vedrebbero in Paulo il degno erede di un Messi che in estate scavallerà i 30. E’ destino che i grandi giocatori siano appetiti dai club più importanti, dunque prepariamoci a una telenovela in stile Pogba. Il rinnovo in effetti sembra “questione di giorni” ormai da mesi, anche se le parti si mostrano tranquille. Il gesto di domenica a Reggio Emilia non ha fatto altro che alimentare questi sospetti e paure, era inevitabile. Tutti noi vorremmo che Paulo rimanesse in bianconero a lungo, ma siamo anche del parere che “i giocatori vanno, la Juve resta”.

Anche in quest’ottica, i 20 milioni che son stati risparmiati possono permettere di lavorare più serenamente su questo rinnovo che si sta rivelando più ostico del previsto. A giugno partirà un nuovo mercato, quello vero, quello che non è di riparazione ma di costruzione a tutti gli effetti, e lì si butteranno le basi per le stagioni future. Questa finestra serve solo a tappare i buchi.

Dario Ghiringhelli (@Dario_Ghiro)

'); }); return; }, add : function(_this){ var _that = jQuery(_this); if (_that.find('p.cpwp-excerpt-text').height()