I problemi della Juventus rispondono ai nomi di Dybala e Pjanic

Un pareggio beffardo, da polli, che sa di sconfitta. Questa potrebbe essere la sintesi di Atalanta-Juventus, che ha visto i bianconeri padroni del campo, ma soltanto per 30’. Paradossalmente, i problemi della Juventus rispondono al nome di due calciatori: Miralem Pjanic e Paulo Dybala.

DIPENDENZA TOTALE

Spieghiamoci meglio: il valore dei calciatori è altissimo e criticarli è altamente inopportuno, soprattutto dopo l’inizio di stagione sontuoso e colmo di numeri importanti. Semmai, la critica va fatta al gioco della Juventus, che non riesce a prescindere dai suoi due giocatori di maggior qualità. Sembra quasi che le azioni importanti non riescano ad uscir fuori dalla manovra bianconera se non ispirate dalla Joya o dal bosniaco. Un problema grave, perché non è possibile sperare in una loro presenza costante, più di 60 partite all’anno, sia a livello fisico ma soprattutto a livello di condizione.

MANOVRA LENTA E IRRITANTE

Contro la Fiorentina, c’erano state le prime avvisaglie di un gioco poco fluido. L’assenza di Pjanic pesava eccome, nonostante un Bentancur sempre più in crescita. La differenza tra l’ex Roma e l’uruguaiano classe ’97 la fa la semplicità di giocata: per Pjanic non fa nessuna differenza il passaggio al compagno vicino oppure l’apertura sull’esterno o ancora la verticalizzazione, mentre Bentancur deve ancora crescere dal punto di vista delle responsabilità, che sono ancora poche. Nel derby, poi, i due sono tornati a giocare e si è visto, con una Juventus che ha praticamente asfaltato il Toro sotto ogni punto di vista grazie a una manovra veloce e a tratti spettacolare. Poi Olympiakos e Atalanta hanno mostrato tutti i limiti di una dipendenza che si può definire totale.

POCHE OCCASIONI

Il tutto sfocia nella creazione di un numero esiguo di palle gol che non permettono ai bianconeri una gestione ottima del match. Contro l’Atalanta, ad esempio, nel secondo tempo i bianconeri non hanno creato nemmeno uno stralcio di palla gol, dando praticamente alla squadra di Gasperini la possibilità di attaccare e scoprirsi con poche preoccupazioni. Anche dopo il pareggio, i bianconeri sono stati incapaci di imporre il proprio gioco: l’assenza di Pjanic non permetteva geometrie importanti in mezzo al campo, la verve mancante di Dybala rappresentava l’anello mancante tra un possesso palla sterile e la capacità di mettere il pallone in porta.

Come risolvere? Ad Allegri l’ardua sentenza. La Juventus dovrebbe essere capace di gestire e chiudere partite anche con la mancanza o con la scarsa condizione di due pedine fondamentali, nonostante si chiamino Pjanic o Dybala. Fino ad ora, però, quando hanno latitato loro, ha latitato la Juve.

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