Festa scudetto light in tutta Italia, in attesa di qualcosa di più grande

Com’era da attendersi, lo Stadium ieri era pieno: difficile pensare che, per la terza partita consecutiva, la Juventus fallisse la vittoria che consegnasse loro l’aritmetica; l’attesa era tanta, l’occasione (in casa, contro il Crotone) ghiotta e la festa già pronta. E così è stato: il 3-0 finale ha fatto gioire tutti, specialmente chi si trovava a Torino; ieri pomeriggio il nostro live da Piazza San Carlo ha fatto registrare più di 200mila visualizzazioni, ma soprattutto ha ripreso in diretta la grande festa bianconera, in cui hanno presenziato tutti: mamme, papà, bambini, famiglie intere cospargersi di maglie e sciarpe juventine, con fumogeni e cori che, ormai, in questo periodo dell’anno, stanno diventando un’abitudine.

TORINO BATTE ITALIA

Se a Torino non ci si è risparmiati con la festa, non si può dire lo stesso nel resto d’Italia: c’è stata voglia di festeggiare e di fare caroselli, ma certo non quel pienone in stile vittoria dei mondiali. Ed è più che comprensibile: sei anni passati a vincere sempre si fanno sentire, e la gioia della vittoria può essere superata dalla “normalità” di questo evento, come se il binomio Juve-Scudetto sia ormai come quelle vecchie coppie inossidabili, come Franco e Ciccio, Sandra e Raimondo, Del Piero-Trezeguet… Anche la società presenziata da Andrea Agnelli ha optato per la sobrietà: niente pullman scoperti, niente cene post vittoria, solo due giorni di assoluto riposo prima di Bologna e poi, solo dopo, Cardiff. La notte del 3 giugno è quella più attesa e desiderata: quel giorno niente sarà scontato, niente potrà essere dato per certo. Si sa solo che tutti, proprio tutti, saranno idealmente lì, al Millennium Stadium, a trainare undici uomini vestiti di bianconero, ancora una volta, l’ultima, di questa leggendaria stagione.

'); }); return; }, add : function(_this){ var _that = jQuery(_this); if (_that.find('p.cpwp-excerpt-text').height()