Gigi Buffon e poi… Chi può essere l’erede

E’ il portiere più forte sulla faccia della terra. Lo è da una vita ormai, quella che Gigi “Superman” Buffon, la leggenda bianconera, ha trascorso a difendere i pali della Juventus. E non lo diciamo per faziosità, lo dicono i numeri e i continui elogi ricevuti dall’intero mondo del calcio e non solo. L’ultimo dei quali la sua elezione, da parte di milioni di fan “twitteriani”, come miglior estremo difensore di sempre in Champions League, anche se Gigi non l’ha mai vinta.

BUFFON E IL PALLONE D’ORO – Forse, consentiteci questa interpretazione, il riconoscimento a suggellare la splendida carriera di Buffon, sarebbe stato il Pallone d’oro e gli utenti di Twitter ne erano pienamente consapevoli. Ricordiamo che l’unico ad averlo conseguito fu Lev Jašin, uno dei migliori al mondo nel suo ruolo dell’intera storia del calcio. Buffon, tuttavia, non sarebbe stato da meno. Oddio, non è ancora detta l’ultima parola. In fondo, Gigi ha di fronte a sé gli ultimi due anni prima di appendere guantoni e scarpette al chiodo, il che non lo taglierebbe fuori del tutto dalla corsa al prestigioso successo personale, sebbene suscitino maggiore scalpore le giocate pur sensazionali di fenomeni del calibro di Cristiano Ronaldo e Lionel Messi.buffon-parata

ALLA RICERCA DELL’EREDE – Inutile però girarci intorno. Il numero 1 bianconero si avvia verso i 40 anni con scadenza del contratto nel 2018, il che induce Beppe Marotta e Fabio Paratici alla continua ricerca di un possibile erede. Una complicata missione per i due dirigenti che, per adesso, non ha portato i frutti desiderati, con il brasiliano Neto a ricoprire il ruolo di vice ed il giovane Audero promosso da portiere della Primavera a terzo in prima squadra, non avendo entrambi quella continuità di gioco di cui avrebbero bisogno per crescere. Continuità che, invece, sta avendo Gianluigi Donnarumma, forse l’unico calciatore italiano con un profilo simile a Buffon; un gioiellino di appena 17 anni che il Milan si è assicurato con astuzia ma delle cui prestazioni i rossoneri non si priverebbero così facilmente, se non a caro prezzo.

IL DURO LAVORO DELL’OSSERVATORE – Senza dubbio, occorre dire che per l’osservatore calcistico non è affatto semplice scovare il prototipo dell’estremo difensore, il quale deve essere in possesso di caratteristiche molto particolari, considerata la delicatezza del ruolo e la responsabilità che si prova nel ricoprirlo. Importante, dunque, oltre alla conformazione fisica ed atletica, per cui un portiere debba essere preferibilmente alto ed agile, è il comportamento tra i pali. Deve dimostrare sicurezza in sé stesso ed affidabilità, non avere paura di uscire dalla porta, deve essere eccellente nelle prese alte ed avere padronanza di tutta l’area di rigore. Inoltre, cosa non da poco, deve manifestare una buona tecnica con i piedi e, se possibile, saperli utilizzare entrambi con disinvoltura; Manuel Neuer insegna!buffon-neuer

TRADIZIONE JUVENTINA L’Italia del calcio e la Juventus in particolare, in fin dei conti, hanno una tradizione di grandi portieri alle spalle. Tra i nomi che hanno vestito la maglia bianconera prima di Buffon, infatti, spiccano quelli di Giampiero Combi, Dino Zoff, Stefano Tacconi ed Angelo Peruzzi, in altri termini la storia della Juventus e della Nazionale italiana. Giocatori di altissimo livello che, da protagonisti, hanno vinto tutto quello che c’era da vincere in circolazione.

Molti altri nomi, nel frattempo, si sono avvicinati alla Juventus, alcuni dei quali toccandola con mano per poi allontanarsene, magari con formule contrattuali che consentono alla società bianconera di valutarne i progressi in altre squadre, campionati o categorie. Come Nicola Leali, giovane estremo difensore che ha cambiato più volte maglia da quando fu acquistato dalla Juventus nella stagione 2012/2013 dal Brescia ed attualmente in prestito all’Olympiacos. Ragazzi di prospettiva che, tuttavia, non danno ancora le garanzie sufficienti per giocare a più elevati livelli.saluto-buffon

ANCORA UN PO’ GIGI! – Siamo certi, però, che nonostante le difficoltà, l’intelligenza e la competenza con le quali si sono da sempre contraddistinti i dirigenti juventini negli ultimi anni, troveranno conferma anche stavolta, facendo sbarcare a Torino, con quel pizzico di fortuna che non guasta mai, il degno erede di Buffon. E pazienza se ancora i radar bianconeri non abbiano individuato il talento che verrà, capace di ripercorrere le importanti orme dei suoi predecessori.

Non abbiate fretta, Gigi è ancora lì, instancabile, con la fascia di capitano al braccio, smanioso di raggiungere altri successi insieme alla sua Juventus ed ai suoi tifosi e chissà, magari sollevando al cielo, già da quest’anno, il trofeo tanto ambito e più volte sfiorato nel suo indimenticabile percorso in bianconero, la Champions League.

Andrea Bernardini

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