Morata: “Che gioia l’espulsione di Chiellini. Il Real è il mio sogno, nella testa non ho altro”

Alvaro Morata, il ritorno. L’attaccante spagnolo, nuovamente protagonista con la maglia delle “furie rosse” con una doppietta al Liechtenstein, mette nel mirino la prossima gara di qualificazione ai mondiali che si disputerà proprio nel “suo”Juventus Stadium. Sarà una Spagna totalmente diversa rispetto a quella vista nei recenti Europei, e a caccia di vendetta. Ecco quanto raccolto dal sito di Gianluca Di Marzio.

SU CHIELLINI – Israele-Italia? Morata è felice, non per la vittoria degli azzurri, ma perché a Torino non ci sarà Chiellini,espulso durante il match con gli israeliani:“Sono onesto: ho vissuto un momento di felicità immensa quando sono rientrato negli spogliatoi e ho visto che Chiellini era stato espulso… Che gioia… E’ da quando me ne sono andato dalla Juve che mi “minaccia” ricordandomi questa partita di Torino… A Giorgio voglio un gran bene, gli sono veramente affezionato, mi ha dato tanti consigli e mi ha aiutato tantissimo in un sacco di cose a Torino, però sinceramente posso dire che le mie caviglie ringraziano sentitamente l’apparizione del cartellino rosso in Israele. Per il resto non so nient’altro della vostra partita, ho visto che avete vinto 3­-1 e dell’espulsione di Giorgio, niente di più. Ci sarà tempo per studiare”.

ITALIA-SPAGNA – Per la gara contro l’Italia Alvaro avrà da fare anche fuori dal campo:“Avrò bisogno di un’intera tribuna per soddisfare le richieste di biglietti che mi sono arrivate da amici e famigliari che vogliono venire… Per me è una partita speciale e non vedo l’ora che arrivi, è tanto che ci penso. E ai motivi personali, diciamo sentimentali, da luglio si sono aggiunti anche quelli sportivi: dopo l’eliminazione all’Europeo ho una gran voglia di rivincita. Italia e Albania? Sono le trasferte più complicate del gruppo e arrivano subito e insieme. Dobbiamo vincere a tutti i costi“.

morata4IL REAL, UN SOGNO – Concorrenza? Se vuoi giocare in un top club impari a farci l’abitudine: “E’ così ovunque, e nel Madrid ancora di più. Ci vuole pazienza e ambizione. Se non gioco dall’inizio devo fare come con il Liechtenstein: entrare e segnare. Però nei due anni alla Juventus ho appreso tanto su ciò che non dovevo fare quando ero al Madrid: entrare in campo ansioso per cercare di dimostrare chissà cosa in pochi minuti. Da quella prima tappa al Madrid sono cresciuto tanto, lo dice anche mia nonna, sicuramente sono più tranquillo. Morientes, che era il mio idolo, mi disse che dovevo andarmene per poi tornare. L’ho ascoltato e ho fatto bene. È chiaro che se quest’estate me ne fossi andato definitivamente da qualche altra parte avrei giocato di più, ma il Real è il mio sogno e voglio provare a realizzarlo. Nella testa non ho altro, la concentrazione è massima come la voglia di lottare”.

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