Si riparte, tutti a… tavola!

Abbiamo avuto un gustoso assaggio di campionato, una sorta di entrèe del ristorante bianconero, che fa svegliare l’appetito e attendere con ansia il resto della cena. Ci siamo seduti al tavolo di un ristorante che ha appena avuto la sua terza stella Michelin, acclamato dalla critica e rivestito di aspettative. Il conto alla rovescia per le portate principali inizierà stasera dopo la partita della nazionale e durerà esattamente 5 giorni, precisamente fino alle 18 di sabato, momento in cui la Juve scenderà in campo contro il Sassuolo. Da lì non ci si fermerà più, 14 partite in poco meno di due mesi, tra campionato e Champions League. La Juventus è ormai tra i ristoranti più stellati d’Europa, e si vede: ingredienti di lusso, cura maniacale della presentazione e stile consolidato. D’altronde il proprietario ha nel sangue il Dna del successo e lo chef, un vero self made man Livornese partito da cucine molto più piccole, vuole quel riconoscimento che rimarrà indelebile, che pagherà il duro lavoro più dei soldi. Come cucinerà Mr. Allegri per raggiungere questo obiettivo?

MAX ALLEGRIVARIETÀ E QUALITÀ – In primis varietà e qualità degli ingredienti, in modo da preparare piatti adatti ad ogni circostanza ma sempre degni di un menù stellato. Infatti, gli impegni ravvicinati – quasi una partita ogni tre giorni tra il turno infrasettimanale di campionato e quello di Champions- richiederanno turnover e staffette per avere un undici titolare sempre al top della condizione psicofisica. Nessun problema per Allegri allora, che può contare su riserve di altissima qualità in ogni reparto. Varietà nella scelta dei titolari e, di conseguenza, varietà di soluzioni di gioco. Si è già detto tanto delle molte alternative tattiche che la rosa bianconera può offrire, di sicuro sarà indispensabile in un campionato dove le squadre, consce della forza della Juve, si terranno sulla difensiva, concentrate ad arginare la manovra dei campioni d’Italia, preparando la partita in funzione dell’avversario. Ecco allora che il potere di cambiare modo di giocare ad ogni partita, impedirà agli avversari di studiare in anticipo le strategie da adottare, obbligandoli ad affrontare a viso aperto l’imprevedibilità e la qualità della squadra di Allegri.

CERTEZZE – Come ogni ristorante che si rispetti, però, non mancheranno i piatti forti, quelli che lo hanno reso grande e quelli che continueranno a farlo. Nel caso della Juve, il piatto tipico è la difesa. La BBC che ha reso grande sia la Juve che la nazionale, rinforzata dall’ arrivo di Benatia e dalla crescita di Rugani. Chiunque affronterà la Juventus, dai fanalini di coda della serie A alle big d’Europa dovrà fare i conti con una delle difese più forti d’Europa. Ma quest’anno un altro piatto risalterà sul menu. Un piatto deciso ma allo stesso tempo raffinato e originale. Un piatto ad effetto, il cui solo nome basta a risvegliare le papille gustative. Si tratta del reparto offensivo bianconero, che potrà contare su un goleador di razza pura e su un genio dal sinistro magico: sostanza e originalità, un mix vincente.

DOLCE – Dopo un menù tanto variegato e sostanzioso non resta che il dulcis in fundo. Il dessert che addolcirà il palato, capace di cambiare una critica in extremis. Quindi, se non bastassero i piatti forti, la Juve servirà come ultimo piatto le prodezze di cui i suoi singoli sono capaci, in grado di cambiare la parita in ogni istante. Dai dribbling seguiti dal sinistro di Dybala, alla strapotenza di Higuain. Dalle punizioni di Pjanic, agli inserimenti di Khedira. Dalle chiusure di Bonucci ai voli di Buffon. Insomma, siamo tutti pronti a gustare la cucina dello chef Allegri, con la speranza di poter prenotare un tavolo, il 3 giugno, vista Cardiff.

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