L’editoriale – Juve, basta accontentarsi

Ci sono due possibili interpretazioni in cui si possono leggere queste parole: basta accontentarsi.
Quale tra le due è quella giusta? Probabilmente la verità, come spesso accade, sta nel mezzo.
Perché che questa Juve si accontenti è fattuale, non c’è niente di nuovo per chi ha memoria.
Allegri è così: prendere o lasciare.

Ci si accontenta dell’Europa League conquistata con tre punti in sei partite.
Ci si accontenta delle vittorie per 1 a 0 contro squadre che dovrebbero avere un tasso tecnico inferiore, ma che per lunghi tratti dominano il possesso di gioco.

Ci si accontenta di avere la consapevolezza di non voler giocare a calcio pur di portare a casa il risultato. Anche stasera la prestazione dei bianconeri ha lasciato a dir poco a desiderare: pochi tiri in porta, costante ricerca della giocata dei singoli, solidità difensiva e ripartenze.

Ma così facendo, a lungo andare, cosa si ottiene?

Chi si accontenta gode così e così

Il calcio è fatto di episodi: il gol di Lykogiannis contro l’Inter è la mera rappresentazione di quanto può essere malvagio questo sport. Un tiro, completamente sbilenco, può finire in maniera assolutamente casuale in porta. E poi, che succede? Questa Juventus avrebbe la forza per poter reagire alle avversità?

Giocare con il fuoco può essere molto pericoloso e la Vecchia Signora sa che non può scottarsi ancora. Perché si sa che, come cantava qualcuno, chi si accontenta gode così e così.

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