Juve, senza Bonucci e Pjanic hai un problema

Tanti infortuni, tanti errori e un meccanismo che sembra essersi rotto. Nelle ultime due gare, contro la Lazio e contro l’Atalanta, la Juventus non è apparsa quella che tutti sono abituati a vedere. La fluidità della manovra, l’ordine nel gioco e quei lanci lunghi tanto congeniali per mettere davanti alla porta gente come Ronaldo, sono mancati. I bianconeri sono apparsi nelle due trasferte di Roma e Bergamo spaesati, senza idee. Tanti gli errori ma soprattutto pochissime le soluzioni. Che cosa è successo alla Juventus che a inizio stagione sembrava potesse vincerle davvero tutte? Cosa è successo a quella squadra nella quale tutto sembrava filare così bene?

SENZA BONUCCI E PJANIC NON C’È GIOCO

Nelle ultime settimane la Juventus ha avuto a che fare con molti infortuni. Una panchina come quella bianconera riesce spesso a sopperire all’assenza di giocatori importanti, proprio perché ne ha altri all’altezza. Eppure, quando a mancare insieme sono due giocatori come Bonucci e Pjanic, la faccenda si complica. Uno centrale, l’altro regista, con una caratterista in comune: l’impostazione. Il numero 19 e il numero 5 sono gli unici due elementi in grado di impostare il gioco. I ruoli sono diversi, ma entrambi riescono a dare ordine alla manovra. Uno imposta dalla difesa, l’altro dal centrocampo, ma la loro presenza è essenziale per il gioco bianconero. Contro Lazio e Atalanta la Juventus ha dovuto fare a meno di entrambi, e non a caso le loro assenze sono coincise con due delle prestazioni peggiori della stagione.

Miralem Pjanic si è fermato in Supercoppa contro il Milan. Il bosniaco ha avuto un problema al polpaccio sinistro ed è dovuto rimanere per una decina di giorni fuori dal campo. Contro la Lazio non era neppure tra i convocati, ma i più avranno pensato che il suo lavoro sarebbe passato in mano a Bonucci. Il difensore infatti era in campo contro i biancocelesti, ma al 10′ si è fatto male ed dopo mezz’ora di sofferenza è stato costretto a lasciare il campo. Nonostante la scelta di stringere i denti e provare a dare un contributo alla squadra, in quella mezz’ora il difensore azzurro non è riuscito, come suo solito, a manovrare il gioco. La sua assenza si è sentita, e la squadra è apparsa spaesata, incapace di impostare, priva di idee, e così anche nel secondo tempo, quando in campo non c’erano né il difensore né il centrocampista. La stessa cosa è accaduta contro l’Atalanta.

Senza Bonucci e Pjanic in campo, i bianconeri hanno sofferto ancora di più la fisicità avversaria. I bergamaschi hanno di fatto aggredito la gara e la Juventus non è riuscita a rispondere. I bianconeri hanno sbagliato passaggi facili, non sono riusciti a costruire alcuna azione pericolosa e hanno sprecato ogni possibilità di ripartenza.

Nel centrocampo a tre l’assenza di Pjanic si fa sentire ancora di più. Il bosniaco è l’unico, tra gli uomini a disposizione di Allegri, che possa giocare da regista in mezzo a due e l’unico in grado muovere i fili del gioco. Senza di lui il centrocampo bianconero non è riuscito in alcun modo ad abbozzare un’idea di gioco. Allegri ha deciso, al 79′, di buttarlo nella mischia, sperando di cambiare qualcosa. A risultato già deciso (2-0) e con un’Atalanta galvanizzata dall’andamento della gara, il numero 5 non è riuscito a fare molto.

Partite meno brillanti possono capitare, così come le sconfitte, che fanno parte di un gioco meraviglioso qual è il calcio. Eppure questa Juventus, quando non ha né Bonucci né Pjanic, ha un problema molto serio: l’assenza di un gioco.

Josephine Carinci

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