RASSEGNA STAMPA: Napoli, è qui la testa! Capolavoro Sarri, piange la Juve

Rassegna stampa: il Napoli riapre il campionato – La Juventus peggiore della stagione proprio nella partita che valeva una stagione. I bianconeri perdono malamente (0-1 il risultato) in casa contro il Napoli, che sblocca la contesa al 90′ con un colpo di testa di Koulibaly. Adesso, il calendario strizza l’occhio agli azzurri (a -1): ma è tutto ancora in mano agli uomini di Allegri

LA GAZZETTA DELLO SPORT

Tutto sbagliato, tutto da rifare per la Juve“: la rosea inizia così la sua trattazione sul match scudetto. Crollano i bianconeri sul più bello come mai gli era successo, in Italia almeno, nel ciclo Conte-Allegri. E la colpa (merito) è tutta di un grandissimo Napoli. Si è trattato della peggior Juve della stagione: timida, imbarazzata, imbarazzante, sgonfia, irritante anche per i tifosi che l’hanno fischiata quando di retropassaggi e appoggi orizzontali non ne potevano più. Non un’idea, non una manovra da ricordare, tutte le verticalizzazioni affidate a lanci da oratorio. A terra fisicamente e di testa:questi 90′ non sono degni di un campionato da scudetto.

Vince chi gioca per farlo (pur con parecchi limiti) e perde chi, invece, imposta una partita prettamente difensiva, non si preoccupa di costruire bel calcio e pensa soltanto a far trascorrere i minuti nella speranza di mettere in cassaforte un pareggino. Se Higuain tocca soltanto 19 volte il pallone, vuol dire che c’è qualcosa che non va in tutta la manovra. Dato peraltro certificato dai 74 lanci effettuati. Questa soluzione spesso significa: non so che fare, quindi calcio lungo. Francamente dalla Juve è lecito aspettarsi qualcosa di più.

E Dybala? Nessuna traccia: il peggiore in campo, per distacco. L’argentino parte titolare, ma è come se non si fosse visto davvero tra le luci dello Stadium. La Signora si era appesa con le unghie a lui, ostinata nella fede alla sua classe lucida, e ne è rimasta assai delusa: qualche palla tenuta qua e là, punizioni strappate con astuzia, ma nessuna traccia dell’ammirato sinistro. Al punto che Allegri a metà ha scelto di spedirlo negli spogliatoi per aggiungere i riccioli di Cuadrado. E quella bocciatura dopo 45′ ha fatto rumore. E pesa sulle spalle della Joya in evidente, preoccupante calo in questo rush finale: adesso sarà una lotta alla baionetta, punto a punto, e per invertire il trend bianconero servirebbe qualcosa di simile al vero Dybala.

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Max Allegri, in ogni caso, prova a tirar fuori il pochissimo che di buono si può a fatica vedere dopo una serata del genere: “Abbiamo un punto di vantaggio e sabato a Milano contro l’Inter andremo a giocare la partita più importante del campionato con l’obbligo di vincere. Ora però rassereniamoci perché lo scontro diretto è stato deciso da un episodio.“. E ancora: “Essere negativi porta negatività. Sapevamo che il campionato sarebbe stato difficile da vincere perché il Napoli ha fatto tanti punti e sarebbe venuto qua per vincere. Dopo sabato vedremo cosa faranno loro, ma non fasciamoci la testa. Fino al 20 maggio sapevo che il titolo sarebbe stato in bilico. Per vincere il tricolore ci sarà da soffrire, ma non dimentichiamoci che siamo un punto avanti e che avremo la differenza reti migliore.“.

Molto lucido Juan Cuadrado: “Ancora una volta ci ha punito un episodio, il calcio è così. Può esserci anche un po’ di sfortuna ma sicuramente non abbiamo giocato una grande partita. Però siamo ancora primi, siamo una grande squadra e possiamo giocarcela con tutti. Siamo abituati alle pressioni e a momenti così. Penso alla sfida con il Real Madrid, eravamo sotto 0-3 e ci abbiamo creduto lo stesso.“.

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Il quotidiano torinese sottolinea come la peggior prestazione della Juventus arrivi proprio a ridosso del consueto summit societario: si deciderà sicuramente anche il futuro di Allegri. Perché no, questa volta l’allegrata non s’è proprio vista. Poteva esserlo l’ingresso di Lichtsteiner per lo sventurato Chiellini? No no. E Cuadrado al posto del Dybala più spento della sua carriera juventina? Ma va’, con tanto di sistemi di gioco cambiati e ricambiati: un mix caotico. Niente, l’ha meritata il Napoli e in questo senso il tecnico tricampione d’Italia ha ragione quando contempla il rischio di smarrire uno scudetto che pareva in dirittura fino al pre-Crotone. Com’è che sosteneva Allegri a Vinovo? “Se il 20 maggio saranno più bravi ad arrivare in fondo, faremo loro i complimenti. Ma al momento siamo davanti noi, ci vuole un attimino di calma.“. Ecco, dopo la sconfitta nello scontro diretto non è cambiato nulla quanto alle singole posizioni in classifica. Però può succedere che gli scudetti si vincano con la psicologia oltre che con la tecnica, magari strizzando i cervelli di chi si sta rilassando troppo in anticipo rispetto al gong della stagione. Di sicuro la sola gestione non basta più, il solo star lì ad aspettare che un guizzo di qualità ti faccia svoltare la serata senza mai provare ad osare non è più sufficiente.

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