De Giovanni: ”Televisioni celebrano e difendono la Juventus”

Tramite il Corriere del Mezzogiorno, lo scrittore napoletano e tifoso azzurro Maurizio De Giovanni ha dato un proprio parere sulla lotta scudetto tra Napoli e Juventus, criticando un ipotetico scenario futuro in cui ai tifosi del Napoli non venga permesso di prender parte alla trasferta di Torino il prossimo 22 aprile, così come accadrà domani a Cagliari.

LE TELEVISIONI CELEBRANO E DIFENDONO LA JUVENTUS

“Anche a Cagliari, dove sussiste da decenni una unilaterale rivalità urticante e a quanto pare inestinguibile verso Napoli e i napoletani, non verrà consentito l’accesso ai tifosi azzurri e la squadra dovrà cavarsela da sola in un ambiente assai ostile […]. Man mano che si va avanti si ha la sgradevole impressione che gli azzurri siano sempre più soli nel portare avanti il proprio sogno. I commenti delle televisioni nazionali sono orientati alla celebrazione e alla difesa della grande rivale, i suoi ex calciatori e tecnici affollano i salotti e i salottini e anche molti giornalisti faticano a conservare un minimo di imparzialità. Diventa ben più grave la situazione se, come va profilandosi, ai tifosi azzurri dovesse essere impedito l’accesso alle prossime trasferte, soprattutto alla madre di tutte le sfide, quella del ventidue aprile allo Juventus Stadium”.

‘Vogliamo chiarire in premessa che riteniamo per quanto ovvio profondamente ingiusta anche la restrizione per le tifoserie avversarie allo stadio San Paolo. Si tratta di una sconfitta dell’ordine pubblico, una resa delle armi senza nemmeno tentare di creare le condizioni per le quali un appassionato di calcio con la propria famiglia, un cittadino che paga salatissime tasse per veder garantita la propria e l’altrui sicurezza, debba vedersi precluso un diritto sacrosanto. Abbiamo avuto la fortuna di incontrare i responsabili dei Napoli club in giro per l’Italia (ricordiamo Bologna, Rimini, Padova) e possiamo volentieri testimoniare di una civiltà immensa, di una grandissima sensibilità sociale e di una perfetta integrazione nel territorio di appartenenza, ferma restando la dignità profonda di un’identità azzurra mai in discussione. Non sappiamo in alcun modo immaginare disordini attivati da queste meravigliose persone, portatrici del meglio di quanto il Golfo sia in grado di produrre dal punto di vista culturale. Sarebbe gravissimo se una partita come quella di Torino, nel prossimo aprile, dovesse essere privata di una partecipazione appassionata e non violenta, né devastatrice, dei tifosi dell’altra squadra in campo. Una sconfitta per tutti, non solo per il calcio”.

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