In mezzo c’è il professore: Khedira ordinato e cinico

Partiamo dai meri numeri: 2795 minuti in stagione, già quasi il doppio di quelli della scorsa stagione. A inizio anno, si aveva paura dell’integrità fisica di Sami Khedira, ma il tedesco, dalla prima partita, si è rivelato uomo chiave del centrocampo bianconero. Da quando, poi, Max Allegri ha cambiato veste alla Juventus, giocando con due centrocampisti, l’ex Real Madrid è diventato lo scudiero perfetto di Miralem Pjanic, che ha preso in mano le chiavi della mediana del tecnico toscano.

INSERIMENTI MICIDIALI

5° gol in campionato, tanti quanti ne aveva fatto la scorsa annata. Gol pesanti, importanti perché danno una modalità di andare in gol sconosciuta agli altri centrocampisti bianconeri: l’inserimento. Marchisio e Pjanic, infatti, non amano molto buttarsi tra le linee ed andare al tiro, cosa che invece piace tantissimo a Khedira. E allora, quando non arrivano palloni giocabili a Higuain oppure gli esterni non sono in vena, ecco che Khedira riesce a dare linfa vitale alla voce gol: ha sbloccato la partita contro Fiorentina, Lazio e Pescara – oltre a oggi – e ha chiuso la partita a Reggio Emilia. Micidiale e cinico.

PROFESSORE DEL CENTROCAMPO

In mezzo al campo, poi, Khedira dà un contributo fondamentale e, anche in una partita in cui la Juventus non ha avuto possesso, morde sempre le caviglie ai centrocampisti partenopei, portando avanti il pallone, quando possibile e facendosi sempre trovare pronto in avanti e correndo avanti e indietro come un indemoniato. Quando si parla di insostituibili, si pensa sempre a Higuain, Dybala, Bonucci e ai fenomeni del gruppo, ma, in realtà, bisognerebbe guardare anche in mezzo al campo, dove gioca il professor Sami.

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