Centrocampo in difficoltà, mancano velocità e verticalizzazioni

La Juve non brilla. Ancora una volta, molta fatica nella ricerca del chiavistello giusto. La fluidità è figlia del tempo, e con esso arriverà. Specie in una partita in cui perdi il tuo cilindro Dybala. Ma a mancare è la serenità in mezzo al campo, con un centrocampo che, al momento, non sta offrendo le sperate garanzie.

Palla sui piedi

Troppo spesso si cerca la giocata più semplice, senza cercare la profondità. La manovra, in assenza dell’opportuno sostegno mediano, è quasi costretta allo sviluppo attraverso le fasce. Corsie esterne che trovano miralem pjanic juventusspesso in Alex Sandro il giocatore in grado di dare la scossa giusta, ma stasera il brasiliano non ha acceso la luce. Non cercando la giocata lunga, le mezzale, nella fattispecie Khedira e Pjanic, si ritrovano spesso spalle alla porta e non riescono ad inventare. La qualità non mancherebbe nemmeno a centrocampo, i piedi del bosniaco hanno nelle corde il tocco di classe che, particolarmente in partire bloccate come questa, sarebbe vera e propria manna dal cielo. L’effetto più evidente prodotto è la lentezza dell’azione. Una manovra lenta è spesso sinonimo di prevedibilità.

Responsabilità

Paradossalmente, a cercare l’idea giusta è chi l’azione dovrebbe finalizzarla. Higuain in versione bomber lo Higuainconosciamo, implacabile. Quello che invece non si era ancora visto è la duttilità dell’argentino. Il Pipita si abbassa spesso per dare un punto di riferimento ai compagni e spesso a trovare qualche buona idra (vedasi l’apertura che da il la al gol di Cuadrado a Lione). Bene, ottimo lavoro. Ma poi occorre la giusta pesantezza e lucidità negli ultimi 30 metri. Non si deve sacrificare un attaccante da 36 gol stagionali.

Miglioramento

Tutto da buttare? Assolutamente no. La squadra è e rimane la più forte. Per carattere e per qualità, si necessita di una reazione, ma per quello non ci sono stati mai problemi in casa Juve. Una rosa così forte e lunga può comunque subire una quantità di infortuni che la sta decimando. La chiave di volta, ce lo auguriamo, potrebbe essere rappresentata dal ritorno di Marchisio. L’azzurro manca, e non poco, alla causa bianconera. Lui è in grado di conferire quella qualità che in questo momento latita a manifestarsi. Non solo, perché la presenza del Principino può instillare una tranquillità nei compagni di squadra, forse più preoccupati di dare man forte ad Hernanes che di svolgere semplicemente il loro compito.

Interni di centrocampo

Khedira e Pjanic sono due giocatori di livello assoluto, in poche squadre possono permettersi due mezzali simili. Ma, al momento, non abbiamo ancora visto le loro migliori prestazioni. Pjanic non è ancora quello ammirato a Roma. Nemmeno l’episodio della punizione (regolare) lo premia. Ma, si sa, le scuse non fanno parte del mondo bianconero, aggrapparsi ad un errore arbitrale non è mai la risposta. Anche questo distingue la Juve dal resto della Serie A. Siamo solo ad ottobre, troppo presto per dare giudizi. Tuttavia non può essere blasfemia pensare ad un intervento sul mercato a gennaio. Considerando che, soprattutto il tedesco, non sempre gode di una forma ottimale. La base è ottima, i miglioramenti sono sempre da ricercare, senza mai fermarsi. Anche questo è lo stilCene della Juventus.

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