Era scritto, ma fa male. Ciao, Álvaro

Lo sapevamo. Era nell’aria, eravamo tutti preparati, ma questo non rende il boccone meno amaro.Álvaro Morata torna al Real Madrid. I blancos hanno deciso di far valere la tanto chiacchierata clausola della recompra e hanno strappato lo spagnolo alla Juventus, lasciando un vuoto nell’attacco della Vecchia Signora, ma, soprattutto, nel cuore dei tifosi.

Quel numero 9 aveva di nuovo un proprietario. Nella testa di ogni juventino, era suo, e così sarebbe dovuto essere ancora a lungo. La recompra era in agguato, la sua ombra si allungava su Morata da mesi, ma forse nessuno voleva crederci realmente. Come quando si scopre che Babbo Natale non esiste e si decide di ignorare la realtà fin quando l’ingenuità del bambino permette di crederci. Alla fine, però, il momento di fare i conti con la realtà arriva per tutti e il 21 giugno è la data di non ritorno. Prima Marotta, poi il Real con un comunicato ufficiale hanno sradicato Morata da Torino. Álvaro torna a casa.

As Roma 21/05/2016 - finale Coppa Italia / Milan-Juventus / foto Antonello Sammarco/Image Sport nella foto: esultanza gol Alvaro Morata

Torna a casa, Morata, ma lascia una casa. Quei paradossi che lo sport e l’amore delle persone rendono possibili. Ne siamo certi, Morata lascia Torino a malincuore, svuotando il suo armadietto a Vinovo e osservando quella maglia che non indosserà più verserà indubbiamente qualche lacrime. Perché quando una squadra ti entra dentro non c’è modo di farla uscire. E quando tu entri dentro di lei il legame diventa indissolubile.

Gli anni di Morata in bianconero sono stati solo due, ma la cavalcata Champions, quello sguardo educato, forse anche quell’aria da ragazzo in cerca di protezione, hanno fatto breccia nel cuore dei tifosi. È stato un amore travagliato, perché ricordiamo che nel periodo più buio in tanti mugugnavano, ma in realtà si aspettava solo il momento in cui si sarebbe riabbracciato il veroÁlvaro, e quando è arrivato i mesi passati a criticarlo sono scomparsi. Sono rimasti soltanto lui, quel gol che ha regalato l’undicesima Coppa Italia e l’ennesimo record e quello sguardo che già faceva capire tutto. Il preludio di un addio. L’ultimo regalo.

E questo rimane. Rimangono i gol, rimangono le coppe che essi hanno permesso di sollevare, rimane l’immagine di un ragazzo che ha fatto innamorare tutti, ricambiando in pieno il sentimento. Ora il suo destino è avvolto nel mistero, dipenderà da lui, dipenderà dal Real, dipenderà da quell’entità indefinita che è il mercato. Magari ci sarà un colpo di scena, magari la Juve si inserirà nuovamente. Allo stato attuale non è probabile, ma, si sa, in questi casi il cuore non sente ragioni. E noi proviamo ad aspettarlo, pur sapendo che probabilmente non tornerà.

Edoardo Siddi

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