Terminati i festeggiamenti per il nuovo anno, eccoci qui a tirare le somme degli scorsi 12 mesi e a trovare dei propositi per il futuro. Il 2016 è stato un anno ricco di emozioni. Orgoglio per la seconda doppietta consecutiva campionato-coppa Italia. Amarezza per il tragico finale di Monaco. Un leggero senso di abbandono per gli addii in particolare di Morata e Pogba. I molti cambiamenti a livello di organico hanno portato una delle pecche di questo inizio di stagione: non avere un gioco dominante. Un problema di natura tecnica e fisica.
IL PASSATO
Dall’arrivo di Conte la Juve ha abituato a dominare gli avversari partendo da una manovra corale e godibile anche dagli spettatori. Con Allegri, la fame di vittorie si è trasformata in intelligenza tattica, adeguando i ritmi del gioco alle fasi della partita. Ora però sembra mancare proprio questo ritmo. La circolazione di palla è piuttosto lenta e prevedibile. La formazione sembra accontentarsi a congelare la partita, attendendo un lampo dai propri fuoriclasse.
LA CAUSA
IL PECCATO ORIGINALE
LA SOLUZIONE
L’anno scorso furono Pogba e Dybala a nascondere le assenze di Pirlo e Vidal. Grandi centrocampisti non arriveranno nel mercato di gennaio. La speranza per l’anno nuovo è quella di rivedere al top La Joya. Troppo importante per la costruzione del gioco e per collegare il centrocampo all’attacco, senza dover ricorrere sistematicamente ai lanci lunghi, come accaduto in Supercoppa. Da marzo in avanti si deciderà gran parte della stagione bianconera. Ritrovare Dybala e una migliore condizione fisica generale sarà fondamentale per affrontare al meglio i durissimi impegni che attenderanno la Juve in Champions. Bayern, Barca e Real non aspetteranno nessuno. Bisognerà arrivare al 100% cercando di colmare tutti i difetti emersi in questa prima parte di stagione.
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