La moviola di SJ – Orsato sufficiente, ma pecca nelle sanzioni disciplinari. Due episodi in area dubbi

Quando c’è Juve-Roma, la designazione arbitrale è sempre un argomento molto importante. Daniele Orsato era una scelta sicura, un arbitro competente e diligente, che riesce a tenere la partita in pugno. È stato, in parte, così nel big match di sabato sera, anche se Orsato ha rischiato di farla incattivire nelle prima mezz’ora del match. Alcune sanzioni, infatti, sono sembrate troppo severe, altre, invece, sono mancate. Due, invece, gli episodi importanti in area di rigore: uno nell’area bianconera, con una trattenuta di Chiellini su Dzeko; l’altro, invece, nell’area giallorossa, quando Fazio ha causato la caduta di Mario Mandzukic.

14′ PT – È REGOLARE IL GOL DI HIGUAIN

Nell’azione del gol che ha deciso il match, ci sono timidi proteste da parte dei giallorossi per un presunto fallo di Higuain. L’argentino, però, non commette irregolarità: prende posizione su De Rossi, il quale, sbilanciatosi, cade a terra dopo il contrasto con il Pipita. Non c’è nulla di scorretto, dunque: la perla di Higuain è regolare.

GESTIONE DEI GIALLI NELLA PRIMA MEZZ’ORA

Prima del gol di Higuain, Orsato ammonisce De Rossi per un fallo imprudente su Pjanic. L’ammonizione appare un po’ severa, ma scatena una reazione a catena di errori da parte del direttore di gara. Subito dopo il gol, infatti, l’arbitro non ravvisa un fallo di Alex Sandro su Gerson, abbastanza evidente. Da questo episodio scaturisce il giallo per Dzeko, per proteste. Dopo qualche minuto, invece, ad essere scritto sul taccuino dell’arbitro è Daniele Rugani, per un intervento sull’attaccante bosniaco della Roma. Anche in questo caso, però, il giallo sembra essere un provvedimento troppo severo. L’unica ammonizione giusta è quella al 34′, quando Orsato sanzione Gerson per una brutta entrata su Alex Sandro.

40′ PT – LA ROMA CHIEDE DUE RIGORI

Al 40′, la Roma chiede la massima punizione addirittura due volte nella stessa azione. Da situazione di angolo, infatti, Manolas calcia a botta sicura, ma trova il ginocchio di Lichtsteiner. I giallorossi protestano per un presunto tocco di mano, che però non c’è. Prima, però, Chiellini agisce in modo imprudente su Dzeko, allungando le mani. Il rigore sarebbe una scelta molto generosa, ma non sbagliata del tutto. Il difensore della Juventus rischia molto, sarebbe stato meglio evitare.

9′ ST – C’ERA RIGORE SU MANDZUKIC

Al 9′ del secondo tempo è, invece, la Juventus a recriminare. Mandzukic rincorre un pallone all’interno dell’area di rigore e Fazio, durante la corsa, tocca la gamba del croato e lo fa cadere. L’intervento è palese ed è sotto gli occhi di Tagliavento, arbitro di porta. Incredibilmente, però, non viene ravvisato nulla. L’episodio risulta molto più evidente rispetto alla pseudo trattenuta di Chiellini ed è estremamente più grave, soprattutto perché avvenuto a pochi metri ( due, circa ) dall’assistente d’area.

MANCA UN’AMMONIZIONE A RUDIGER E STURARO

Sul finire del match, Stefano Sturaro e Antonio Rudiger vengono ammoniti, rispettivamente al 48′ st e al 45′ st. Entrambi, però, avrebbero dovuto essere segnati sulla lista dei cattivi un po’ di tempo prima. Rudiger, soprattutto, viene graziato sia al 12′ che al 24′ del secondo tempo, quando prima atterra Sturaro con un brutto intervento e poi Sandro in occasione di una ripartenza. Manca, invece, il cartellino al centrocampista bianconero, al 39′, per un intervento su Manolas.

GIUDIZIO COMPLESSIVO SULL’ARBITRO

Non era una partita sicuramente semplice per Orsato. Il direttore di gara, con toni anche molto accesi – vedasi il confronto all’intervallo con Nainggolan – ha cercato di non farsi sfuggire la partita di mano. Non ha condizionato il risultato della partita, soprattutto perché i due episodi più importanti – i due rigori – erano veramente molto difficili da vedere (sul secondo avrebbe dovuto avere aiuto da Tagliavento). Inoltre non spezzetta la partita, una decisione che premia lo spettacolo (anche se non ce n’è stato tantissimo).

Doveva fare qualcosa in più, invece, dal punto di vista disciplinare, perché le sanzioni ravvisate sono state per la maggior parte errate, mentre alcune sono mancate. Diamo però la sufficienza all’arbitro, vista l’intensità del match e l’importanza di esso.

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