Juve-Inter, le pagelle dei bianconeri: il ritorno del Rey

La svolta, la voglia, la sana incoscienza di cui parlava Allegri in conferenza. Alvaro Morata congela la finale di Coppa Italia: il resto si saprà a marzo, dopo il match di ritorno in un San Siro che si preannuncia bollente. È bastato un uno-due, tutto spagnolo. E quel sorriso che finalmente torna, bello quasi quanto l’abbraccio con Dybala. Ecco: dalla gioia alla Joya. Chiude Dybala, un’altra perla. È una Juve che va, e non ha proprio intenzione di fermarsi.

Ecco le pagelle!

NETO 6 – Una parata sicura, un volo plastico, gli applausi dello Stadium. Ed una certezza costante: avere davanti la difesa migliore d’Italia.

CACERES 6.5 – Attento, mai sbadato. Ha chiuso le voci di mercato nel cassetto dei bermuda: se ne riparla in estate. Nel frattempo, gioca e convince. Anche in vista di un ipotetico rinnovo.

BONUCCI 7 – Sventagliate ne abbiamo, eccome. Ma anche interventi duri, decisi, quasi al limite. Si becca un giallo: chi se ne frega. Soprattutto se Jovetic e Ljajic battono in ritirata.

CHIELLINI 6.5 – Inizia nervoso, come se sentisse particolarmente il match. Allegri gli indica calma, Giorgio fa il contrario: stavolta però l’ira si trasforma in foga, e la foga in una prestazione sontuosa. Tanta roba, là dietro.

CUADRADO 7.5 – Partire in quinta è qualcosa che riesce fondamentalmente solo a lui. Robe da Vespa, del resto: che corre, e tanto, e troppo. Mai a vuoto, però: segno che il lavoro tattico di Allegri ha avuto la meglio. Le parole di Marotta gli danno speranza, la prestazione di oggi lo certifica: è da Juve. Ma senza alcun dubbio.

POGBA 6.5 – Meno appariscente, più di sostanza. Cerca di bloccare la manovra, seguendo alla lettera i dettami del mister. Rispetta le consegne, ecco. Certe sere, va bene anche in questa versione.

MARCHISIO 7 – Filtra e chiude, quindi smista e ricuce. Solito sacrificio e solita qualità. E solita manovra ragionata che dà respiro e fa la differenza.

ASAMOAH 7 – Allegri l’aveva detto: è durissima rinunciare a questo Asamoah. E il ghanese, ovviamente, non poteva che dimostrarlo. Anche perché poi non esiste più un misero punto interrogativo: né dal punto di vista fisico, né da quello mentale. Sarà fondamentale, ed è dir poco.

EVRA 6.5 – Dieci pieno per i tempi d’intervento. Altro dieci pieno per quelli di sovrapposizione. Sempre prezioso in chiave tattica, sempre fenomenale alla voce ‘carisma’. Una firma, ora?
ALEX SANDRO s.v. – Rileva il francese, ma in campionato toccherà a lui.

MORATA 7.5 – Spensierato, incosciente. Come quel ragazzo, poco più che ventenne, capace di trascinare una squadra intera verso un sogno d’inizio estate. Non sorrideva da quasi quattro mesi, oggi se la ride addirittura: un rigore, una perla. Febbraio è il suo mese, ora corra verso la gloria.

MANDZUKIC 6.5 –Miranda gli si attacca come se il croato fosse la sua ragione di vita. Poi però Mario prende le misure, tiene botta e si ridà da fare. E quanta corsa, e quanta garra.
DYBALA 7 – Cosa c’è ancora da dire? Ha pochi minuti a disposizione, ma li fa subito suoi. Quindi beffa Handanovic, portando a casa un’altra perla e altri titoloni e copertine. È l’era di Paulo: indiscutibilmente.

ALLEGRI 7 – Cambia qualcosa, neanche tanto. Ma con tutto questo talento, è anche facile ruotare. Bravo nel dare fiducia agli uomini giusti: ha aspettato Morata, ora se lo coccolerà.

Cristiano Corbo

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