Parlare della Juventus in questa stagione non è una cosa semplice: da una parte abbiamo una squadra che sta lottando in campionato per un piazzamento in Conference League e che potrebbe raggiungere l’Europa League in caso di debacle di Milan o Atalanta, dall’altra abbiamo un gruppo che senza i celebri -15 punti di penalizzazione starebbe lottando per la zona Champions.
Lasciando per un attimo da parte la Serie A, analizziamo il cammino europeo della Vecchia Signora: dopo essere uscita in malo modo dalla Champions (pensiamo alle sconfitte con Maccabi Haifa e Benfica), la Juve è arrivata in Europa League come nobile decaduta, al pari del Barcellona.
E così a febbraio i tifosi trovano ai loro occhi una squadra diversa, che ha pareggiato con il Nantes in casa ma che ha dominato in trasferta al ritorno e che ha vinto il match di andata contro il Friburgo all’Allianz Stadium. Questi successi sono legati da un unico denominatore: Angel Di Maria.
Di Maria è tornato un trascinatore
Se questa Juve è tornata a fare rumore in Europa è merito del Fideo, il quale nel 2023 ha deciso di tornare livelli da top player. La vittoria del Mondiale in Qatar deve avere sicuramente inciso per il morale dell’attaccante, protagonista di quella storica finale del 18 dicembre dello scorso anno.
Allegri sta utilizzando il suo numero 22 non più come esterno di centrocampo ma come jolly offensivo, un trequartista nel suo 3-5-1-1 che all’occorrenza diventa una seconda punta che ruota intorno al centravanti.
In attesa del rientro di Milik, è Vlahovic a beneficiare della classe e delle giocate di Di Maria. Con il rientro di Pogba e Chiesa, il potenziale offensivo della Juve diventa sempre più pericoloso per le squadre avversarie. In attesa di ribaltamenti di fronte sul versante Giustizia Sportiva, la squadra di Allegri dimostra di essere sicuramente concentrata sull’Europa League, un obiettivo che permetterebbe di staccare il pass per la prossima edizione della Champions League.