La sconfitta contro l’Empoli è ancora una ferita aperta per la Juve, ma l’ex non ha dubbi: ecco di chi è la colpa.
Uscire ai quarti di finale di Coppa Italia contro l’Empoli e davanti ai propri tifosi, non era ciò che la Juventus si sarebbe mai aspettata dalla gara di ieri. Eppure il primo tempo visto in campo ieri ha sin da subito fatto presagire quello che sarebbe stato il risultato finale. I bianconeri hanno così sprecato l’ennesima occasione stagionale per poter proseguire il più a lungo possibile nella competizione da giocare a metà settimana. E che avrebbe regalato il sogno di poter conquistare almeno un trofeo, come l’anno scorso.
Una eliminazione che ha tanti colpevoli
Così non è stato. A Thiago Motta ed ai suoi giocatori resta l’amaro in bocca per un’occasione sprecata. Di certo i toscani non sono stati un avversario facile, né in Campionato – dove la Vecchia Signora ha raggiunto 4 punti soffrendo – né in Coppa, essendo arrivati a Torino con l’intenzione di provarci fino alla fine.
Un gol nel primo tempo che ha mandato la formazione di casa in svantaggio negli spogliatoi – esattamente come lo scorso 2 febbraio – e quattro rigori calciati alla perfezione. Così i ragazzi di Roberto D’Aversa hanno realizzato il sogno, riuscendo a centrare l’approdo in semifinale, dove li attende il Bologna di Vincenzo Italiano in doppia sfida.
Se tanti sono stati i punti di forza dei toscani, nella Juventus non possono non esserci tanti colpevoli. E tante ragioni che sino ad ora hanno reso quasi impossibile alla squadra bianconera di trovare continuità ed identità. Due caratteristiche che, come da tradizione, la Vecchia Signora non può non avere. Dal momento che l’imperativo categorico dovrebbe essere uno e uno soltanto: fare razzia di vittorie.
L’ex Juve non ha dubbi: la colpa è dei giocatori
La vittoria non è il risultato che più spesso la Juve di questa stagione ha conosciuto. Nonostante una notevole ripresa nel mese di febbraio – escluse le due eliminazioni – pesa ancora sulle spalle dei bianconeri l’ombra di tanti punti persi. E di tre eliminazioni anticipate dalle coppe disputate.
Sulla disfatta di ieri sera ha parlato un ex calciatore zebrato, Michelangelo Rampulla. Intervistato a Maracanà su TMW Radio, l’ex portiere bianconero ha individuato il colpevole – o, per meglio dire, i colpevoli – della sconfitta di Coppa:
Ho visto la partita, i calciatori hanno le indicazioni dell’allenatore ma sul campo ci vanno loro. Non ho visto, nel momento in cui non hanno mai tirato in porta nel primo tempo, cercare l’uomo libero, ma tornare sempre indietro. Quando hai una squadra schierata e non trovi spazi, non è colpa dell’allenatore. Ci sei tu in campo. Sicuramente cambiare spesso formazione, cambiare posizioni, non aiuta, ma sono giocatori di un certo livello. Sono loro che devono sviluppare le idee calcistiche del tecnico, se non ci riescono e non hanno personalità vuol dire che non sono da Juventus.
I grandi cambiamenti incontro ai quali la Juventus è andata nel corso dell’estate, hanno sin da subito preventivato che la squadra avrebbe potuto incontrare delle difficoltà nel corso delle stagioni. Soprattutto per quanto riguarda la formazione da mandare in campo, molto spesso diversa e con diversi giocatori che ancora non sono riusciti a dimostrare a Torino quanto fatto nelle precedenti avventure.
