Ogbonna ricorda il passaggio alla Juventus: “Non sono un traditore”, poi il confronto fra Allegri e Conte

La Juventus vive adesso una fase di transizione, che arriva però dopo un periodo di successi in cui i bianconeri hanno letteralmente dominato la Serie A con ben 9 campionati consecutivi ottenuti.

Dietro questo ciclo, vincente c’è l’innegabile contributo dei due tecnici capaci di costruire la mentalità vincente che ha reso grande la Juve di questo decennio, cioè Antonio Conte e Massimiliano Allegri. Ha ricordato questi anni di successi Angelo Ogbonna, giocatore che ha vestito la maglia della Juventus fra il 2013 e il 2015.

Max Allegri
Max Allegri

Ogbonna sul passaggio alla Juve dal Toro

Il difensore, adesso al West Ham, ha rivelato i suoi ricordi ai microfoni di Cronache di Spogliaio, partendo dal suo discusso trasferimento ai bianconeri dal Torino. Di seguito quanto riportato:

Sulle accuse di tradimento:

Io non la penso così: sono un professionista e in quel momento della mia carriera avevo la possibilità di crescere, andando a giocare a un altro livello. La Juventus era disposta a pagare una cifra consistente per il mio cartellino. E sia per me che per il Toro la cessione era la soluzione migliore. Alla base di un trasferimento ci sono tante sfaccettature: bisogna scindere l’amore professionale e il romanticismo calcistico. L’amore per il Toro ci sarà sempre, perché questa squadra e i suoi tifosi mi hanno permesso di diventare chi sono oggi. Ma purtroppo non ho 40 anni di carriera, ma 15, e in quel lasso di tempo devo provare a dare e ottenere il massimo. Non si parla solo di soldi, ma di giocare ad alti livelli, fare l’Europa e provare a vincere qualcosa.

Ogbonna su Conte e Allegri

I ricordi alla Juventus:

Buffon è quello che mi è più rimasto dentro: come professionista, in campo. Ammiro il suo altruismo, la voglia di perfezione e la leadership. Saper sdrammatizzare nei momenti difficili, l’esser positivo. La forza della persona. Ci sono anche leader silenziosi come Pirlo, Pogba, Tevez. Conte ha una fame e una voglia che sono positivi per noi giocatori. Il suo essere maniacale, a volte, è pesante sia fisicamente che psicologicamente, ma i risultati ripagano il lavoro.

Sulle differenze fra Conte e Allegri

Impossibile scegliere, ma dico: la voglia di vincere che ha Conte è impressionante. Non che Allegri non ce l’abbia, ma quella di Conte è così pervasiva che ti contagia. Allegri, invece, ama più gestire. Fare il manager non è semplice… hai sempre a che fare con 40 teste diverse. Se devo vincere un campionato, non ho una preferenza tra loro due: nessuno dei due sbaglia. Allegri è arrivato e ha vinto, Conte idem. Hanno solo una metodologia totalmente diversa per arrivare ai risultati.
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