Kostic si presenta in conferenza stampa: “Priorità al campo e alla Juventus”

Si sta svolgendo in questi minuti la conferenza stampa di presentazione di Filip Kostic. L’evento, inizialmente previsto per le 14.30, è stato posticipato alle 17.00 dalla Juventus. Il serbo, arrivato dall’Eintracht Francoforte per 12 milioni di euro più bonus, è pronto a iniziare la sua avventura a Torino. Di seguito le sue dichiarazioni.

Kostic Juventus Presentazione

Cosa ti ha colpito di più in questi primi giorni alla Juve?
“Sicuramente sono molto felice di essere qui. L’altra sera sono entrato quando la Juve vinceva 3-0 e mi ha dato una bella impressione”.

Il fatto che in Serie A giochino tanti giocatori serbi ha inciso sulla tua scelta?
“No, semplicemente qualcosa in più. Qui c’è Dusan e per me è fantastico essere qui in generale”.

Il tuo modulo preferito?
“Non saprei, non sono io che decido. Gioco dove dice il mister”.

Vi siete detti qualcosa con Vlahovic prima di venire qui?
“Quando eravamo in nazionale Dusan mi ha chiesto cosa ne pensavo della Juve, mi ha dato che sarebbe stato felice di avermi qua e mi ha raccontato tante cose ottime del club. Quando sono arrivato poi ho visto che tutto quello che mi ha detto era vero“.

Cosa pensi della mentalità della Juve che vuole vincere sempre?
“La mentalità dei giocatori e del club è chiaramente quella di vincere sempre. Noi dobbiamo avere sempre questo tipo di mentalità, facendo una partita alla volta. So cosa ci si aspetta da me e sono pronto a dare il massimo”.

Ci racconti la trattativa con la Juve?
“Non ho seguito tanto la trattativa personalmente. Io sapevo che volevo venire qui e ho fatto di tutto per venire qui”.

Pensi di essere stato scelto anche perché sei un giocatore di carattere?
“Seguo la Juve da quand’ero piccolino, ho sempre seguito la Serie A. Il mio compito è quello di fornire la migliore palla agli attaccanti e sono qui per questo. Sono pronto per mettermi a disposizione dell’allenatore”.

Cosa ti ha chiesto Allegri in questi giorni?
“Ci siamo parlati di cose normali, dei sistemi, abbiamo discusso di alcuni aspetti tecnici. Io sono uno che lavora molto, non ho ancora spacchettato i bagagli perché voglio inserirmi il prima possibile“.

Hai già avuto modo di vedere la differenza nel lavorare rispetto alla Germania? “Non c’è grande differenza nel gioco, se non che forse in Italia c’è molto più tecnica e devo impararlo con il lavoro giornaliero. Spero di adattarmi il prima possibile a questo sistema e al club”.

Quella volta dal parrucchiere in Svezia, è stato un tuo compagno di Nazionale, Nemanja Radonjic, a dire per primo la parola Juventus. Ora vi siete ritrovati tutti e due a Torino. È stato un caso? “Ci scherzavamo, alla fine ci hanno beccato. All’epoca non sapevo nulla, ma è andata benissimo così”.

Perché hai scelto il numero 17? “Non c’è una ragione specifica, era libero e lo ho anche in Nazionale. Così ho pensato di conservarlo anche qui. Non c’è un motivo particolare”.

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