Pjanic a sorpresa: “Dybala via dalla Juventus? Lo capisco!”

Miralem Pjanic, ex centrocampista della Juventus oggi in forza al Beşiktaş, ha concesso un’intervista alla Gazzetta dello Sport. Il bosniaco ha toccato vari temi, dalle voci su possibile un ritorno un bianconero, ad Allegri e l’Inter.

Sul ritorno in Italia: “Mi manca, sinceramente. Io tornerei molto volentieri. Per farvi capire, l’eliminazione dell’Italia dal Mondiale mi ha colpito, come se fossi italiano anche io.”

Sul ritorno alla Juve in estate: “Due contatti ci sono stati, poi non abbiamo definito nulla e non per una questione economica. Per me non era una questione di soldi, anche ora vorrei essere importante in un progetto e vincere lo Scudetto. Ho fame, esperienza, quasi 700 partite: penso di poter aspirare a obiettivi alti, no?

Mirelam Pjanic of Juventus, 2020

Sul ritorno di Allegri: “A me tutte quelle critiche sembrano una follia. Io stimo molto Allegri, come allenatore e ancora di più come persona. Mi sembra la persona più giusta per la Juve e i risultati dicono che l’ha risistemata. Nessuno invece dice che sotto pressione è il più bravo.”

Un esempio: “Inter-Juve 2-3 nel 2018. Venivamo dalla sconfitta col Napoli e si capiva che stavamo rischiando tanto. Allegri ha fatto un grande discorso, con tanta calma, ci ha rimesso a lavorare e noi abbiamo trasformato quella calma in forza.

Sul fallo su Rafinha in Inter-Juve: “Mi viene da dire basta, parliamo d’altro. In quell’azione, io sono saltato così, non volevo di sicuro fare male. Certo, so che potevo prendere il secondo giallo, ma secondo me la prima ammonizione era stata sbagliata. Anni dopo, mi piacerebbe che si ricordasse la nostra grande rimonta, non una decisione di Orsato.”

Su Inter-Juve: “Per me è 50-50, ma può decidere anche Paulo Dybala. Credo che Allegri lo farà giocare dall’inizio. Paulo ha la testa da campione, si farà sempre trovare pronto.”

Sulla scelta della società su Dybala: “Ho scritto subito a Paulo quando l’ho saputo, perché per me è un amico, mi è sempre piaciuto giocare con lui. Gli ho scritto che è un grande campione e lui ha risposto “grazie, fratello, ti voglio bene.” Credo di capire come si senta.”

Sul suo ruolo con Sarri: “Sarri è un pazzo del calcio, un grandissimo allenatore. L’errore è stato un altro: mi sono fissato sul numero di palloni da giocare, i famosi 150 palloni e ho perso di vista il mio calcio.

Su Koeman: “Non potevo continuare con lui. Il suo modo di fare è irrispettoso. Laporta ha preso una grandissima decisione con Xavi: ora il gruppo è unito e ognuno sa cosa deve fare.

Simone Borghi

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