Ts- Intervista a Prandelli «Io vicino alla Juve. La Fiorentina diede l’ok, poi mi attaccò e mi spinse in azzurro»

In un’intervista alla redazione di Tuttosport, Cesare Prandelli ha parlato della sua avventura alla Juve come calciatore e di quando fu vicino alla panchina bianconera.

Meglio Prandelli calciatore o Prandelli allenatore?
«Bella domanda. Da calciatore avevo molte aspettative, ma mi accorsi facilmente che alla Juve, con tanti campioni, dovevo mettermi in fila. Da allenatore sei tu e basta, non devi misurarti con gli altri ma solo con te stesso. Forse da tecnico ho fatto qualcosa di più».

La trattativa con la Juve e il mal di pancia della Fiorentina
«Allora, una volta per tutte, la vuoi sapere la verità? I dirigenti mi dissero che ero libero di trattare con chiunque. Poi una mattina apro un giornale e leggo un attacco feroce per questa cosa. Incredibile: mi avevano dato loro il via libera! Allora risposi: bene, io sono pronto a firmare per cinque anni con la Fiorentina. E loro mi “accasarono” in Nazionale… Un’altra cosa, solo per essere chiari. Io avevo un altro anno con la Fiorentina. Me ne andai, lasciando quel contratto sul tavolo, senza pretendere nulla, la classica buonuscita, malgrado avessero una gran fretta di chiudere con Mihajlovic».

Prandelli calciatore. Anno ’79. Il primo ricordo?
«L’incontro con Boniperti. Mi disse subito: ragazzo, sei qui – come tutti gli altri – per vincere. Dunque, mi raccomando, lavoro e lavoro. E poi la prima partita a Villar Perosa, con la famiglia Agnelli a bordo campo. Da brividi. Comunque ti dicevo di Boniperti. Secondo me è stato il più grande dirigente della storia del calcio. Discuteva i contratti, era il referente unico e assoluto. Quando sono arrivati i procuratori, capì in due minuti che era meglio mollare tutto, che non sarebbe stato più il suo mondo…».

Sulle chances Champions dei bianconeri
«La Juve è una delle 3-4 favorite. La Champions dipende da tante cose, da un episodio, da un infortunio. Per la Juve è fondamentale recuperare Chiellini e mi sembra che ci siano buone notizie in questo senso. Lui è come uno di quelli – Zoff, Tardelli, Bettega… – di cui ti parlavo».

L’addio di Benatia
«Per come ha operato la Juve negli ultimi dieci anni, è dura pensare che stavolta abbiano sbagliato. Avranno avuto sicuramente le loro buone ragioni. La Juve non fa scelte di pancia».

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