Cantone: “La Juve non ha rubato lo Scudetto, pensiamo alle cose serie”

Ospite venerdì pomeriggio ad un convegno universitario organizzato dall’università Suor Orsola Benincasa di Napoli in merito alla presentazione del libro “Campionato di calcio e Stato di diritto“, il presidente dell’Autorità Anticorruzione Raffaele Cantone ha usato parole forti e contraddittorie per definire sostanzialmente “ridicolo” l’accanimento dei tifosi napoletani nei confronti del popolo bianconero. Le riportiamo integralmente qui di seguito.

Premessa necessaria, io sono un tifoso del Napoli e un amante di questa bellissima città. A me non piace gufare le altre squadre, non ero contento quando la Juventus ha preso gol all’ultimo minuto contro il Real Madrid. Sono un tifoso delle squadre italiane, a me piace il calcio in generale.

Quando il professore si preoccupa che i suoi studenti mettano in dubbio questioni di diritto dopo aver guardato una partita arbitrata in modo scorretto, mi viene da dire ‘Parliamo di cose serie‘. In una città come Napoli provare a fare lo stato di diritto su questioni come il calcio è ridicolo. Questa è una città con problemi enormi, teniamo gli argomenti nella giusta dimensione. Da tifoso del Napoli, non penso affatto che la Juventus abbia rubato lo Scudetto, non penso che gli errori arbitrali abbiamo inciso. La partita contro l’Inter non è stata persa dai nerazzurri per la mancata ammonizione di Pjanic, ma per un errore di Spalletti, che tolse Icardi. La Juve ha vinto lo scudetto perché il Napoli è crollato psicologicamente, lo ha detto anche Sarri. Dobbiamo smetterla di avere questo approccio provinciale, da piagnoni. Calciopoli? Quindi chi commette un reato una volta lo deve fare sempre per forza? Ma per piacere.

 

Insomma, una vera e propria lezione di stile ed eleganza da una figura forte e dalla personalità di spicco, capace di non farsi piegare dal peso di dichiarazioni scomode – per quanto neutrali – esposte in un contesto a dir poco ostile (ne è prova la piccola contestazione avvenuta in seguito alle sue parole); lo stesso non si potrà bensì dire per gli organizzatori dell’evento in questione, cascati in un clamoroso autogol.

 

 

 

A cura di Federico Brollo.

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